— 1*8 — trasporti, la inorce ristagna dannosa mento in alcune località, mentri difetta altrove. I mercati dei legumi c ortaggi hanno continuato a essere intonati al rialzo, malgrado la cessazione o riduzione deH’esportazioue, in dipendenza della situazione annonaria che. provoca una maggiore domanda di queste derrate por la deficienza di carni e di farinacei. Assai sostenuti pertanto specialmente i tipi che meglio giovano come baso alimentare, quali le patate, i fagioli, i piselli o simili; per le patate all’inizio dell’anno dominavano prezzi di circa L. 45 il quintale: si verificò una sensibile diminuzione nell’estate sino a 25-30 sia por la consueta vicenda stagionale, sia per il diffuso timore clic si procedesse a requisizione, ma poi col settembre-ottobre si ebbi-rialzo a L. 40-15 e poi via via il sostegno si accentuò nell’inverno sino a L. 70 e anche più ; per i fagioli secchi nell'estate vigevano prezzi di 160 170 il quintale, e le quotazioni andarono inasprendosi sino a raggiungere o anche superare in fine d’anno il livello di L. 20o. malgrado la cospicua importazione di merce americana. Piuttosto so stenuto è stato il pomodoro: per la merce industriale le quotazioni andarono via via salendo da L. 14 15 nel maggio sino a 18-20 per quintale nell’estate. Generalmente sostenuti sono stati i prezzi delle/ruffa, malgrado la cessata esportazione. La campagna agrumaria lm avuto uno svolgimento talora agitato, ma in complesso i prezzi sono stati alti tanto da assicurare buoni profitti ai produttori e consumatori: per gli aranci le quotazioni scesero a un livello assai basso nel febbraio al momento della chiusura dell’esportazione in Svizzera, ma ripresero poi su larghi acquisti del governo italiano e degli alleati: più calmo e meno sostenuto è stato il mercato per i limoni, in relazione all’abbondanza del raccolto e poca esportazione. Discretamente alti sono stati i prezzi delle frutta polpose e più accentuati quelli dello frutte secche: nell’inverno 1917-18 un larghissimo spaccio di fichi secchi ha avuto luogo in relazione al copioso raccolto meridionale, ma a prezzi rimuneratori: por talune frutta i prezzi sono accentuati dalle limitazioni relative alle confetture: l’impiego esteso nella fabbricazione di taluni dolci ha elevato il prezzo della farina di castagne. Per i foraggi ha dominato lungo tutto l’anno un fortissimo sostegno, per le circostanze ricordate nei precedenti volumi, malgrado il discreto risultato della produzione. Nell inverno l’elevatezza dei prezzi fu favorita anche dalla rigidità della temperatura e abbondanza delle nevi, che resero necessaria la prolungata stabulazione e consumo di foraggio conservato: le difficoltà dei trasporti allora e, in genere, durante tntto l’anno resero spesso precaria la condizione in alcune località consumatrici; dopo il primo taglio, riuscito sensibilmente inferiore alle aspettative, il movimento commerciale trovò forti intoppi