La maggior parte dell’anno studiato nel presente volume, ha segnato per il nostro paese la fase più aspra e difficile della economia di guerra. Le asprezze, nell’ora solenne e decisiva, erano per noi — in confronto con gli altri belligeranti — di molto accresciute dalla sventura di Caporetto. L’estremo sforzo per la vittoria, anche nei riguardi economici, è stato facilitato e reso più efficace dal coordinamento con l’analogu opera compiuta dai paesi alleati. Il « fronte unico economico » è stato formato, aitine, nella sua più completa esplicazione, solo quando il conflitto era prossimo alla risoluzione, e la comunanza delle opere e delle direttive è stato significativo e fattivo aspetto dello sforzo ultimo, adducente al trionfo. Questa unità delle economie tra i popoli belligeranti domina molta parte degli eventi e degli atti politici descritti in questo libro. Malgrado tale pili stretta colleganza, la vita economica del nostro paese lungo l’anno 1918 è stata segnalata, più che negli anni precedenti, da attriti, da ostacoli, che hanno imposto una rigorosa selezione tra le operazioni economiche, in vista dal supremo evento dominante, sulla vita nazionale. / Anche durante gli ultimi mesi del conflitto, l’economia di guerra ha conservato i lineamenti fondamentali descritti nei precedenti annuari. Arrestate o estremamente ridotte dalle difficoltà sorte o dai vincoli artificiali, ‘le opere economiche non miranti a fini ritenuti essenziali, presso che tutto il traffico, la produzione, il consumo si è svolto sotto un multiforme controllo dello Stato, e così