— 68 — dustriti e della finanza, in contrasto più o meno paleso fra loro, fanno capo specialmente alla Banca commerciale c alla Banca di sconto, istituti clie continuano ad essere i più marcati esponenti di questa fase di movimento creditizio speculativo, e fra i quali perdura quel contrasto die si è delineato sin dal sorgere della Banca di sconto. Le fasi di crisi in alcune delle maggiori industrie, immancabili in un avvenire prossimo, colla selezione di imprese dalla vita fittizia e non resistente, possono addurre anche a tempi difficili per i grandi organismi creditizi, accentuando anche fra di essi i contrasti, la polarizzazione di interessi. In vista di queste fasi critiche è più elio mai necessaria una condotta canta, prudente. — La grande dilatazione nell’afllusso di mezzi altrui alle banche — conseguenza indiretta dell’induzione cartacea — ha provocato ancora, come giù negli ultimi anni decorsi nuovi aumenti di capitale in vista dell’equilibrio fra i mezzi altrui e i propri. La Banca commerciale ha aumentato il capitale sociale da milioni 20S a 200, il Credito italiano da 150 a 200, il Banco di ltoma da 100 a 150 e la Banca di sconto da ISO a 315 milioni. Il capitale sociale dei quattro istituti ha cosi raggiunto 925 milioni in complesso cifra formidabile di fronte ai 370 del 1916 ai 440 del 1917 e ai 03S del 191.3. — Proseguendo la saggia politica unanimemente'adottata sin da quando, superata la orisi iniziale della guerra, il movimento degli affari creditizi riprese assai attivo — le banche hanno potentemente rafforzato le loro riserve: queste raggiungevano complessivamente nei bilanci del 1919 la grossa cifra di 207 milioni (senza tenere conto degli accantona-ineuti deliberati sugli utili della gestione del 1919) di fronte a 73 nel 1916, 80 nel 1917 e 132 nel 1918. Il lavoro bancario, specialmente di carattere straordinario, è continuato assai proficuo nell’anno 1919 : così l’utile netto, quale appare dui conto delle spese e dei profitti (prima dei riporti e dei prelievi deliberati dalle assemblee sociali) è cresciuto rispetto all’anno precedente più di quanto sia aumentato il patrimonio: corno appare dalle cifre presentate più innanzi, tale utile ammonta complessivamente a 130 milioni (83 nel 1918, 55 nel 1917, 31 nel 1916) e rappresenta l’11.51 °/0 del patrimonio (contro il 10.76, il 10.54 e il 6.90J: l’aliquota è doll’11.780/0 per la Commerciale, del 13.87% pel Credito, del 12.18 % pel Banco di Roma e del 9.46 per la Banca di sconto: queste cifre hanno però uno scarso significato comparativo sia per la diversa epoca in cui è avvenuto l’incremento del capitale e sia perchè l’utile della Banca di sconto è stato assottigliato da uno straordinario accantonamento in parte derivante da sopraprezzo delle azioni (milioni .12.2). I rendiconti delle banche, cosi deplorevolmente sommari e incerti, ben poche e scarne e malsicure cifre offrono intorno alle fondamentali rubriche delle perdite e dei prò-