XI finanziaria per Ventrata, nono quelle detta politica finanziaria per la tpesa. il tengo di illusione, alimentato da tante errate previsioni e dalla inadeguata percezione della svalutazione della moneta, come /increato in molte menti singole la nozione fallace di ricchezze, cosi ha ratto obliare ai reggitori della cosa pubblica che l'Italia è un paese essenzialmente povero, privo di grandi possibilità. La deposizione delle armi avrebbe dovuto segnare l’inizio di un governo estremamente severo, estremamente avaro della pubblica pecunia, il quale avrebbe potuto evitare molta parte delle nuove emissioni cartacee e del conscguente perturbamento e sfacelo dell’economia nazionale: una sezione troppo rilevante dei nuovi dispendi è' dovuta a improvvidi incrementi di funzioni, determinati di rado da impellenti bisogni nuovi e più spesso da interessi rari, da morenti politici, da convenienze burocratiche, da svariati appetiti, provocati anche dal particolare sistema di forze politiche risultato nel paese dopo l’armistizio. Talune ferite recate dalla guerra nel sistema produttivo si sono venute cicatrizzando con notevole rapidità ; dopo la lunga fase di sussulti e perturbamenti psicologici, una qualche calma, una qualche serenità va lentamente ritornando negli animi. Ma per la restaurazione nazionale è necessario il pronto ritorno alla tradizione della severa finanza, con la revisione di tutte le voci di spesa, con sacrifici, anche dolorosi, ìlei pubblici servizi, secondo il rigido metodo seguito dai validi finanzieri dei primi tempi dell’unità italiana. Solo il raggiungimento dell’equilibrio fra le entrate e i dispendi effettivi dello Stato può ridare alla economia nazionale la sensazione del riassetto cd evitare clic l’ulteriore ingrossamento dei debiti e l’ulteriore deprezzamento della valuta, adducano a quelle tristissime evenienze che pur si profilano all’orizzonte. * * * Scrivevamo iniziando l’annuario del 1910 : « Se si pone mente ai fenomeni che segnalano (’economia di guerra, sembra assai probabile clic alta fine delle ostilità, dopo una breve fase transitoria, segua una lunga depressione, corrispondente a quella che per molti anni colpi l’Inghilterra dopo le guerre napoleoniche, e che, coi suoi vasti e sanguinosi confitti sociali, ispirò pagine roventi al Carli/le.1 Sarebbe la fase reciproca a quella di grande attività provocata ora dalla guerra: alla attuale grande espansione sembra debba seguire allora un tempo, certo non' breve, di fiacco movimento negli affari, di scarsissimi investimenti, di ridotte mercedi, di contratti consumi. Circostanza fondamentale dell’attuale grande espansione economica è Vabbondanza dei capitali, dovuta alta politica finanziaria adottata 1 Sullo ripercussioni anello in Italia, «li tale crisi, o sull« politica cconotnio» -«la esna ispirata reca molte notizie o acuto considerazioni critiolio, Melchiorre Gioì» nell'opuscolo: Problema: quali sono i meezi più spediti, piò efficaci, piò economici per alleviare l’attuale miseria del popolo in Kuropa. Discorso popolare dell’autore del •Yworo prospetto delle scienee economiche. — Milano, Giovanni Silvestri, 1817.