— 352 — vivace azione e combattuto estese battaglie; sin dal principio dell’anno ha iniziato un movimento per conseguire i minimi di paga, rialzi delle mercedi e le ferie retribuite; le laboriose trattative non hanno avuto risultato e col febbraio venne dichiarato uno sciopero generale, il primo in questa a tale industria, nel quale si trovarono implicati 180 000 operai : lo sciopero si protrasse a lungo per vicende complesse, e concordati speciali per i vari rami dell’ industria realizzarono in parte soltanto le richieste operaie. L’occupazione delle fabbriche nel conflitto metallurgico ha provocato l’occupazione di molti stabilimenti chimici, specialmente a titolo di solidarietà; dopo chiusa la lotta metallurgica, i chimici iniziarono un nuovo movimento nell’ottobre, presentando un memoriale nazionale per conseguire rialzi di mercede, l’indennità di licenziamento e la costituzione di uffici di collocamento di classe ; l’accordo questa volta fu raggiunto rapidamente con la concessione di rialzi di paga, di sei giorni di vacanza e dell’indennità di licenziamento e della mobilità del caro-viveri. In principio d’anno è stato raggiunto un concordato unico anche dai gazisti. Nell’industria elettrica, la giovane federazione operaia ha più che raddoppiato durante l’anno la sua forza numerica; ha svolto una complessa azione per l’applicazione del precedente concordato ed ha poi concretato laboriosamente un organico unico per tutte quante le aziende, il quale è stato oggetto di discussione nel congresso tenuto alla fine di dicembre : come per altre industrie, una tale unicità di schemi per l’ordinamento del lavoro in imprese diverse per indole, per ampiezza, per ordinamento tecnico, per condizione economica, riesce assai difficile ed ha inevitabilmente esiziali conseguenze sulla economia dell’industria. Controversie intorno alle condizioni di lavoro nei servizi elettrici municipalizzati sono state risolte da un lodo pronunciato nel settembre dal ministro del lavoro. Nell’ambito delle industrie alimentari, deve segnalarsi la deliberazione della Confederazione dell’arte bianca di svolgere una nuova agitazione per la conquista del lavoro completamente diurno. Notevole la constatazione fatta dal congresso dei pastai (dicembre) sugli effetti dannosi all’ecouomia dell’industria del pastifìcio derivanti dalla politica annonaria : i lavoratori occupati sarebbero scesi da 20 000 a soli 3 000 : tuttavia il congresso votava una serie di proposte tradu-centisi in vincoli sulla produzione e il consumo e chiedeva anche il mantenimento del prezzo ufficiale di vendita della pasta e la fissazione da parte dello Stato « della misura di costo della voce mano d’opera in rapporto alle migliorie morali e al salario reclamato dalle maestranze». — Rispetto alle industrie della carta e del libro, è notevole lo sciopero generale dei cartai svoltosi. nell’aprile con la parte-cipazione di 30 000 operai; tra le richieste che originarono il movi-