— 73 — tanti ai creditori, contro gli amministratori, i sindaci e chiunque abbia colposamente contribuito al dissesto della società: il ricavato di queste azioni fa parte del patrimonio da liquidarsi. — Cosi i provvedimenti legislativi, arbitrariamente concretati dal potere legislativo, sulla procedura di moratoria e sul concordato preventivo si sono succeduti in obbedienza pedissequa alle circostanze proprie del caso ed anche per fronteggiare particolari critiche della stampa. Mentre si svolgeva questa singolare legislazione e si veniva predisponendo da parte della commissione giudiziaria la forinola di concordato preventivo, proseguiva estremamente vivace e deplorevole, nel contenuto e nelle forme, la pressione politica della massa dei creditori. Di tale pressione è documento la circolare diretta dal Presidente del consiglio Bonomi ai prefetti verso la metà del febbraio, circolare che parzialmente si riproduce in nota: essa contiene dichiarazioni assai corrette e veramente notevoli intorno alla posizione che deve assumere lo Stato di fronte a un « affare privato » quale è il dissesto di una grande banca, anche se involgente vasti interessi e una grande massa di creditori.1 Disgraziatamente la condotta dello Stato non è stata sempre conforme a queste dichiarazioni. 1 « È stata diramata ima Circolare portante il N. 18 del Comitato, Centrale del Consorzio creditori della Banoa Italiana di Sconto con la qnale, dopo aver affermato in completo dispregio della verità, ohe il Governo vuole far pubblicare per decreto-legge un concordato, e pressioni forse estere agisoono sul Governo, si danno ordini per inscenare in tutta Italia oomizi di protesta oontro un concordato che il pubblico non conosce se non attraverso queste notizie tendenziose. La Circolare preoisa anche doversi alla fine del comizio inviare un telegramma a ciascuno dei senatori e deputati delle varie regioni per invitarli a mettersi in contatto col Comitato interparlamentare presieduto dall’on. Maury, un telegramma al Presidente del Tribunale di Roma, un telegramma alla Commissione giudiziale, e un altro al Comitato del Consorzio dei creditori, questo ultimo perchè possa esser letto nel comizio che si propone di tenere in Roma martedì prossimo per intensificare l’azione della Banca Italiana di Sconto ani terreno politioo. Di fronte a questo disegno destinato a perturbare gravemente gli animi e a pregiudicare ogni ponderata risoluzione della orisi della Banoa in moratoria oon effettivo danno dei numerosi creditori, prego la S. V. di diffondere la cognizione di questi fatti: 1° 11 Governo non ha nè può avere un suo progetto di concordato da consigliare e tanto meno da imporre. Trattasi di una Banca privata e quindi di un affare privato, dove solo la volontà della massa dei creditori ha diritto di farsi valere ; 2° Appena la Commissione giudiziale, nominata dal Tribunale ohe è perfettamente libera nella sua azione, avrà presentato al Tribunale stesso il suo progetto di concordato da rendersi pnbblioo, la massa dei creditori potrà esprimere il suo avviso facendo pervenire alla magistratura giudicante le sue eventuali opposizioni; 3° Lo Stato, da qualunque Governo sia esso rappresentato, può soltanto ] FONDAZIONI j IL.