58 — Per quanto queste cifre siano ora anche meno degne di fede che d’ordinario, tuttavia appare ben evidente come attraverso i dieci mesi sia avvenuta una grossa diminuzione nei fondi di cassa, nel portafoglio e nell’esposizione dei corrispondenti creditori: meno sensibile è la riduzione dei depositi : la discesa nella circolazione degli assegni si è mostrata più pronunciata che per le altre banche. • Porta¬ Titoli Co iris p. Corrisp. Chu foglio Riporti debitori Depoeitl oreditori Aeeegai dicembre 1930 477.6 2455.6 361 9 128.0 1779.4 939.1 3570.7 433.0 ottobre 1931 351.5 1969.8 338.3 141.1 1758.1 932.1 3074.5 274.4 Le cifre presentate altrove, tratte dalle situazioni mensili delle altre grandi banche, mostrano come queste già verso la metà dell’anno andavano accrescendo le loro disponibilità liquide e alleggerendo le posizioni, presumibilmente prevedendo la crisi. § V. — Il tentativo di salvataggio. Le difficoltà della situazione della Sconto si fecero più largamente palesi fra l’ottobre e il novembre: la nozione si presentò tosto con singolare rapidità in alcune piazze estere, e le banche forestiere incominciarono prontamente il ritiro di fondi. La sensazione fu notevole anche nelle nostre borse, ma proseguirono largamente le manovre della banca per sostenere le quotazioni con vaste compere delle proprie azioni, pratica che sempre si presenta in simili casi. La crisi incominciò a delinearsi con piena evidenza nell’ultima decade di novembre con il tentativo di salvataggio oramai svolto in forma palese. Si erano già diffuse da qualche tempo notizie intorno a trattative svolgentisi sotto l’egida del direttore della Banca d’Italia per una sistemazione finanziaria e industriale dell’Ansaldo che evitasse al l’azienda una fine analoga a quella toccata all’Uva: qualche comunicato ufficioso e poi ufficiale venne diffuso verso il 20-25 novembre intorno alla costituzione di un consorzio fra le banche di emissione e le grandi banche ordinarie per la mobilizzazione dei debiti dell’An-saldo senza che fosse esplicitamente fatta menzione delle difficoltà in cui si trovava la Banca di sconto. Sull’opera di questo consorzio riproduciamo integralmente l’esposizione contenuta nella relazione annuale del direttore della Banca d’Italia (pag. 31-34): « Col proposito di scongiurarla [la crisi bancaria], fornendo alla Banca italiana di sconto la occorrente disponibilità di mezzi che le era venuta man mano assottigliandosi a cagione, segnatamente, delle cospicue sovvenzioni da essa concesse alle industrie di guerra, la Banca d’Italia ritenne necessario di riunire intorno a sé e agli altri due Istituti di emissione, le tre maggiori Banche di credito ordinario, allo scopo di escogitare e attuare