— 56 — camelie, automobilistiche, navali e marittime, industrie tutte esercitate variamente dall’Ansaldo attraverso il poderoso aggregato formato colla integrazione verticale. La situazione industriale si era fatta criticissima, molte lavorazioni venivano cessando e le difficoltà della situazione finanziaria andavano crescendo, accentuate anche dalla po litica tributaria dello Stato; le borse avvertivano tali difficoltà e le quotazioni per le azioni dell’Ansaldo andavano alquanto perdendo terreno, malgrado l’accanita difesa fatta dalla Sconto, la quale comprendeva ohe una forte depressione delle quotazioni per l’Ansaldo o ancora pii una palese crisi di tale azienda avrebbe significato la propria catastrofe. Accanto al crescente finanziamento diretto dell’Ansaldo, le operazioni di controllo del mercato del titolo importavano certo l’assorbimento di larghe disponibilità. Lo sforzo per il sostegno dell’Ansaldo era intanto accresciuto indirettamente dalla palese crisi che contemporaneamente si veniva svolgendo, formidabile e rumorosa, per l’Uva. § III. — L'opera della Banca nel 1920 e nel 1921. Le vicende dell’Ansaldo, nelle grandiose dimensioni loro, dominano le vicende della Banca di sconto; ma con varie modalità e minori proporzioni si venivano, intanto, ripetendo anche rispetto a molte altre imprese industriali costituenti la clientela della banca. Le operazioni di credito mobiliare si erano, invero, svolte con estrema audacia, anzi con estrema e colposa avventatezza, talché nel portafoglio della Sconto, accanto alla enorme immobilizzazione Ansaldo misurata a centinaia e centinaia di milioni, molte altre minori immobilizzazioni gravavano. Per fronteggiare la difficile situazione, tornati vani gli altri tentativi, non essendo possibili grossi incrementi di capitale sociale, nè per l’Ansaldo, nè per la banca stessa, questa svolse, specialmente nel 1920, sforzi accaniti per accrescere la disponibilità di mezzi altrui coll’apertura di molte nuove filiali e con una attiva pubblicità : essa accrebbe, cosi, fortemente i depositi e l’affiusso di fondi nei conti di corrispon-(lenza: in questa epoca essa iniziò o largamente dilatò l’assorbimento su vasta scala di fondi per mezzo del deposito di titoli di Stato iu una forma di pseudo-comodato: la entità di questa operazione non figura nel bilancio pel 1920 e neppure nelle situazioni mensili del 1921 : solo nella situazione al 31 dicembre 1921 presentata al tribunale di Roma dalla commissione giudiziaria dopo la catastrofe, l’importo di questi depositi di titoli figura in 770 milioni: è. probabile che in qualche istante precedente tali depositi abbiano raggiunta una cifra anche superiore: disdette di questi comodati dovettero avvenire qualche tempo prima della caduta dell’istituto. Forse già nel 1920 la Sconto ricorse agli istituti di emissione per