— 360 — si apportarono riduzioni alle anteriori mercedi in ragione 15°/0 : ò stato stabil/to il numero minimo di giornate di occupazione per gli avventizi da parte di ciascun conduttore di fondi. — Nel Padovano come in qualche altra plaga del Veneto la organizzazione rossa ha impostato a primavera la lotta specialmente sul conseguimeuto di una maggiore imposizione di impiego della mano d’opera, con parziale successo; nella più larga agitazione iniziata verso la fine dell’unno hanno assunto posizione preminente i bianchi, i quali, accanto ufi altre domande, posero quelle del frazionamento delle terre. Di notevole rilevanza il concordato stipulato nel marzo a Reggio Emilia per i salariati validi per tutta la provincia, ma però con tariffe diverse per le tre zone (collinare, media e bassa), con indennità di caroviveri varia secondo il sesso e l’età; è confermato il riconoscimento dell’organizzazione e degli uffici di collocamento operai, i quali devono funzionare sotto la vigilanza di commissioni miste. — Nel Parmense, la Camera confederale del lavoro ha ottenuto, oltre a clausole economiche varie relative al contratto di lavoro per i braccianti e gli spesati, l’esercizio di un controllo sul volume di impiego di tali lavoratori da esercitarsi per mezzo di commissioni miste in singoli comuni: tali commissioni devono fissare l’assegnazione di mano d’opera avventizia nei singoli poderi, in relazione alla coltura e alla quantità di mano d’opera stabilmente occupatavi, regolando, ove occorra, i turni: il collocamento dei lavoratori è però libero. Non ha avuto esito la rivendicazione avanzata pure a Parma dalla Camera del lavoro sindacalista (aderente all’Unione italiana del lavoro) mirante alla riforma del contratto di mezzadria specialmente in vista di porre a totale carico dei proprietari la provvista del bestiame. — La provincia di Ferrara è la zona in cni il movimento fascista ha recato il più decisivo mutamento nella posizione delle classi agrarie; il tracollo delle organizzazioni rosse è stato fortissimo: moltissime leghe sono rapidamente passate sotto la direzione fascista; mentre i socialisti avevano ultimamente impostata la propaganda e la lotta sulla abolizione degli obblighi, i fascisti hanno impostato la loro campagna sulla formola « la terra a chi la lavora », mirando alla abolizione dell’avventiziato: questo principio ha capovolto la posizione dei braccianti provocandone il passaggio ai nuovi sindacati; non giova commentare qui la formola ed esaminare la possibilità di realizzazione, dati i fattori che, attraverso le vaste opere di bonifica, hanno addotto alla formazione di questa grande massa di mano d’opera avventizia: la formola funge da mito, uttraendo le masse, analogamente a quanto avviene presso i sindacati rossi e bianchi. Nelle zone della bonifica romana i sindacati fascisti hanno raggiunto la creazione di un loro officio di collocamento contrapposto a quello delle leghe rosse: tra i due organismi si svolsero controversie che