/«stato sensibilmente piit tardivo in Inghilterra, dove, però, attraverso il 1922, già numerosi e significativi sono stati i sintomi della fase di maggior intensità negli affari. In ulteriore ritardo i lo svolgimento nei paesi del continente europeo, con le perturbasioni che derivano dall’anormalità di condisiqni. In complesso, però, le prospettive sono indubbiamente migliori alla fine del 1922 che alla fine del 1921. Ma, nel considerare U prossimo avvenire per l’economia internasionale, se anche si deve constatare, che in genere la fase critica nel ciclo ora attraversato, è stata assai acuta, ma più breve di quanto si potesse presumere, si deve tenere presente che il movimento a lungo decorso, — « secolare » —, or ora inisiato, segna una tendensa discendente o soltanto lènta-. mente ascendente nel movimento tutto degli affari: il prossimo avvenire non serba — per quanto può presumersi — nulla di analogo all’eccesionale complesso di fattori di benessere e di intensità nella vita economica, che, fra il 1895 e il 1910, impresse un carattere di gran prosperità alla vita economica mondiale. • • Nei rispetti del nostro paese, nel presente volume è tracciata la minuta analisi di una situasione di decisa crisi, di grave ristagno nell’attività economica. Anche nell’anno 1922, è proseguita, in genere, la depressione nelle industrie, sopratutto in quelle producenti beni strumentali; è continuata la estesa disoccupasione, i parsiali ribassi nel livello delle mercedi, le parziali depressioni nei profitti, la contrazione di alcuni consumi. Ma sintomi migliori si sono presentati nella seconda parte dell’anno 1922, quali dirette o indirette manifestazioni di una più larga attività nelle industrie producenti beni di consumo, già accennante a qualche traduzione presso gli altri ordini di produzione. Sensibile indice premunitore di risveglio nell’attività degli affari e di maggiore fiducia nel capitale è l’andamento del mercato finanziario lungo la seconda parte dell’anno, ed anche il movimento di ascesa nei prezzi delle materie prime. Il meccanismo dell’economia italiana si è in complesso rivelato assai più solido e consistente di quanto si potesse presumere. Il dissesto bancario ha avuto manifestazioni assai meno gravi di quanto si osasse sperare ; la risoluzione sua non i stata certo pienamente conforme ai migliori principi della politica economica, ma le ripercussioni sul regime creditizio e sulle attività produttive sono state meno minacciose e meno dolorose di quanto sia accaduto in altri tempi, per la rovina di istituti minori. La crisi economica ha addotto al sacrificio di una miriade di organismi deboli, tecnicamente imperfetti, e alla risoluzione di una quantità di situazioni arrischiate, costituitesi durante * precedenti anni di effervescenza : ha scrollato talune fortune improvvisate ed ha addotto alla catastrofe dei grandi organismi siderurgici; ma, in complesso, «e 4 risultato, tra le rovine e le perdite, un salutare risanamento.