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quantità di prodotti vegetali che sono consumati annualmente in Italia. Nel 1923 la quantità totale di frumento disponibile è stata assai alta, grazie anche alla bontà del raccolto ; ma anche attenendoci alla media deH’ultimo quinquennio si nota un cospicuo aumento in confronto al consumo antebellico. La media del frumento disponibile è di 72 milioni di quintali, dei quali naturalmente una parte non va utilizzata come alimento perchè viene usata come sementa (1). Gli altri cereali, tranne il maiz che viene usato presso di noi sempre largamente (26 milioni di quintali), non hanno una parte molto importante nella nutrizione degli Italiani.
    Il riso è usato soprattutto nell’Alta Italia e la media annuale nel quinquennio fu di 4.369.999 quintali.
    Anche le patate sono usate da noi meno largamente che in altri Paesi, ma i 15 milioni di quintali consumati annualmente non sono certo trascurabili.
    Questo gruppo di alimenti, che, fra quelli di origine vegetale, sono i fondamentali, entrano nell’alimentazione del nostro Paese nella quantità complessiva di 127 milioni di quintali, con un valore energetico di 41 miliardi e mezzo di calorie.
    Un tipico prodotto del suolo italiano è quello derivante dall’arboricoltura, nella quale entrano a buon diritto in prima fila la coltivazione dell’ulivo e quella della vite. Faccio astrazione per il momento da questi due simboli dell’agricoltura mediterranea per riunire in un solo gruppo tutte le frutta, che sono anch’esse una parte non trascurabile della alimentazione italiana.
    Il valore energetico delle frutta, fatta eccezione per le mandorle e noci, e per le castagne, è scarso, limitandosi per lo più a quello dello zucchero che esse contengono. Ma la produzione abbondante ed il consumo abbondante e gradevole che si può farne, fanno sì che il totale dell’energia da esse rappresentato è tutt’altro che trascurabile.
    Difficile però è un esatto apprezzamento della quantità disponibile e consumata in Paese. 1 dati statistici che si possono raccogliere non sono posteriori al 1917. Ma il confronto fra la produzione del 1917 e quella di anni precedenti dimostra che non vi sono variazioni sensibili.
    Piuttosto è possibile che vi siano fluttuazioni importanti nel livello dell’esportazione che nelle frutta raggiunge un’altezza considerevole.
    Abbiamo accettato come quantità di produzione la media annua fino al 1917 riportata dal Briganti, e cioè 21.431.000 quintali.
    La quantità esportata è di 1.888.400 quintali di frutta fresca e 253.400 quintali di frutta secca. 1
     (1) La quantità destinata alla somina ò stata valutata a 6 milioni di quintali ; io non l'ho dodotta dal totale nò per l’Italia nò per gli altri Paesi, facendo invece una deduzione globale dal valore energetico lordo calcolato.