— 14 — contraibili a mano a mano che la rivalutazione si fa più piena, laddove abbia debiti contratti in cifra fissa, non rimborsabili prima di una scadenza posta al di là dell’epoca della piena rivalutazione. È il caso di società con forti debiti obbligazionari in lire. In un sol momento, quella società poteva godere di un utile di ricostruzione od utile monetario : alla prima tappa (dollaro uguale a L. 30; indice di rivalutazione 0,11). È chiaro che quando la lira era assai svalutata, i debiti in lire facevano del bene ai debitori. Oramai, che quel momento è oltrepassato, la società che deve pagare ad ogni costo 30 milioni di lire, vede il suo avvenire farsi scuro. La perdita di rivalutazione cresce di tappa in tappa : fino alla seconda e poi alla terza tappa può colmarla sacrificando rispettivamente 3.340.000 e 8.672.000 lire sui 20 e 16 milioni di utile di esercizio. Nelle tappe successive non basterebbe neppure più il sacrificio degli utili intieri dell’anno a colmare la perdita. All’ultima tappa i 4-0 milioni circa di capitale, riserva ed utili di esercizio sono assorbiti per due terzi dalla perdita di ricostruzione di 26 e mezzo milioni di lire. Corollario primo : quando in un paese si svolge un processo di rivalutazione della moneta, gli amministratori delle società per azioni debbono andare oltremodo guardinghi nella distribuzione degli utili di esercizio. Essi debbono accantonarne una parte, la maggior parte possibile, per provvedere alle necessità di ricostruzione dei bilanci quando sia giunta la fine del processo di rivalutazione ed i bilanci possano di nuovo fondarsi su basi stabili continuative. Siffatto dovere è tanto maggiormente imperioso quanto più pesano sul bilancio debiti in lire e quanto più questi sono a lunga scadenza. I debiti a breve scadenza sono meno preoccupanti, perchè i creditori penseranno, essi, a ridurre il fido nominale ai debitori ed a costringere questi ad accantonare grosse quote di cosidetti utili a titolo di rimborso debiti. 10. — Può darsi che il processo di rivalutazione procacci utili ai bilanci delle società. Ho cercato di esporre gli effetti di tale possibilità nel « bilancio ricostrutto C ». Esso è fondato sull’ipotesi che, pur rimanendo fermi i debiti nella somma nominale di 30 milioni di lire, rimangono parimenti fisse alcune partite, di dimensione in totale maggiore, deH’attivo : monte merci, debitori diversi, cassa. Non è un’ipotesi di fàcile, ina neppure