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almeno pur sempre dimostrato l’impossibilità di un regime di circolazione controllata » (1), sostituita all'automaticismo del sistema aureo.
    E, come dice il prof. Hawtrey : « Il compito di un centro finanziario comprende due funzioni, le accettazioni e gli sconti. Qli affari di accettazione fanno di quel centro una Stanza di compensazione internazionale; cioè a dire, le obbligazioni internazionali vengono liquidate nella moneta di esso. Gli affari di sconto fanno di quel centro un prestatore internazionale di danaro. È il primo genere di affari quello che special-mente dipende dalla fiducia nella solvibilità finanziaria e nella sanità monetaria di quel mercato. 11 traffico degli sconti dipende invece dalla ampiezza delle di lui risorse, consistano esse in capitali permanente-mente investiti, o in depositi bancari. Ma questi ultimi a loro volta sono costituiti in parte dagli accreditamenti di commercianti internazionali avvezzi a fare le loro liquidazioni in quel centro internazionale ; e tali accreditamenti verrebbero ritirati ove tale centro cessasse di rappresentare una piazza conveniente di liquidazione » (2).
    7.    — Certamente però questa stessa duplice funzione mette il grande centro finanziatore nella più delicata delle situazioni quando la crisi ha ampiezza e carattere internazionali; e Londra appunto ne fornì l’esempio più suggestivo alla fine di luglio del 1914.
    I commercianti chiedono affannosamente del credito; i privati ritirano i propri depositi. Il paese finanziatore non può ottenere la liquidazione dei propri credili all’estero senza gettare i debitori nello stato di insolvenza. Non può nè comperare nè vendere valori; mancandogli i mezzi, per la prima operazione; non essendovi su nessun mercato la contro-partita dei compratori, per la seconda. Le operazioni speculative in cambi invece si gonfiano rapidamente, sia per coprire i rischi futuri di cambio, sia perchè cessa l’afilusso normale di divise estere sul mercato.
    Ardua pure diventa la situazione dell’istituto di emissione. Largheggiando in sconti ed in anticipazioni, rallenta la crisi a scapito della moneta; restringendo energicamente i freni salva la moneta, ma fa precipitare i valori, specie mobiliari, senza poter attirare risparmio dall’estero il quale, nel caso qui prospettato, si trova nelle identiche condizioni del paese finanziatore.
    In generale, il compito più vitale del paese finanziatore è di serbare ad ogni costo intatto il valore ed il prestigio della propria valuta. Ma è innegabile che ciò getta la sua economia in una malattia di languore che può durare vari anni, durante i quali anche l’importanza di esso come centro del risparmio risente le conseguenze. Perchè l’aggrava-
      (1)  The flret i/ear of thè gold ut andar d.
      (2)  Op. cit., pag. 154, 155.