In fine al lavoro troviamo una brevissima lista delle opere che l'A. dice di aver consultato. Non ci riesce di spiegare per quale strano motivo l'A. abbia ritenuto opportuno di far seguire la citazione dell’Economia pura del Pantaleoni, dalla testuale annotazione clair, mais proìixe, déeuet, aujourd'hui à peu prie sane valettr et d'ailleurs ¿puteé. Che il Manuale del Pantaleoni sia prolisso, non lo avevamo mai saputo; che poi sìa à peu prie sana valeur ed abbiano invece moltissimo valore le Lezioni del Murray, è cosa che ci sembra allegra. Mauro Fabiani. Gaetano Napolitano: Coreo di Economia politica evolto sm» principi della « Carta del lavoro», con prefazione di Giuseppe Bottai: Aepetto economico della e Carta del lavoro». (Roma, Sampaolesi, 1928, un voi. di pag. vi 1-328. Prezzo L. 20). Se non erro il dott. Napolitano confonde il significato scientifico dell’economia politica con la prevalenza esclusivamente politica degli aggregati sociali. Non vede quindi una scienza economica, ma vede un succedersi di scienze economiche; siccome vede non una scienza del diritto, bensi una serie di scienze del diritto. Ma, purtroppo, non è come crede il Napolitano. L'uomo non ha ancora cambiato la sua conformazione, e quindi non vi può essere che un solo sistema scientifico per studiarlo nella sua condotta economica, sia esso sistema più approssimativo e grossolano (economia classica), sia esso sistema più raffinato e rigoroso (economia matematica). È inutile andare a cercare l’uomo costretto a seguire una via piuttosto che un’altra, perchè allora non si scopre più la legge economica degli uomini. Di conseguenza, anche col progredire della società, la legge economica sarà sempre la medesima; esso indagherà su fenomeni più complicali e più perfetti. Così, ad esempio, la domanda e la offerta del lavoro sarà determinata non più da singoli lavoratori e singoli imprenditori, ma da gruppi di lavoratori e gruppi di imprenditori. In altri termini, non si sostituirà alla vecchia una nuova legge di remunerazione del lavoro. In conclusione, il Napolitano, ha voluto dare alla c Carta del lavoro» una interpretazione scientifica che gli ideatori suoi non hanno pensato di dare. Essi, infatti, hanno mirato a stabilire, preventivamente, in una formula politica l'equilibrio delle remunerazioni ai fattori della produzione. Hanno cioè applicato le leggi dell'economia politica. Naturalmente l’applicazione è fatta tenendo conto degli scopi sociali che il legislatore voleva raggiungere. Giuseppe Frisblla-Vella. Antonio Graziadei: Capitale e salari (Milano, Monanni, 1928. Prezzo L. 7). L’A. prosegue ulteriormente lo studio critico delle teorie marxiste in relazione alla possibilità di un aumento dei salari in regime capitalista e ai limiti di tale aumento. Questo problema, che da tempo preoccupa il Graziadei, è minutamente considerato in relazione specialmente ad un regime di libera concorrenza tra imprenditori, sia in rapporto alla«visione per totalità d'aziende», che «alla visione per imprese singole»; in relazione cioè sia al processo produttivo, ai valori d’uso, che ai fenomeni di prezzo. Quest'ultimo aspetto l’A. si propone di svolgere meglio in studi successivi per cui potrà certo valersi, tra altro, dei suoi pregevoli scritti sui sindacati industriali. L’A. critica le