ed una più spiccata scissione fra il momento della programmazione del lavoro e quello dell'esecuzione . Come già nel caso della robotica, si assiste ancora una volta al confronto fra coloro (i costruttori) che parlano di aumento della creatività del lavoro di progettazione supportato da calcolatore, coloro che annunciano 1'ingabbiamento della libertà progettuale nelle scelte standardizzate e stereotipate dettate dal software di progettazione automatica (Cooley, 1980) e quanti, dopo aver analizzato applicazioni reali concludono con parole disincantate che "design today has very little to do with creativeness ; it resembles more closely spying one's path through a labyrinth of prohibition signs. The deciding factor is who is able to occupy thè crossroads" (1) (Riehm, Wingert, 1983). Ci si può chiedere se l'attività a cui venivano rimandate tutte le speranze progettuali per una migliore qualità del lavoro stia per cadere sotto i colpi dell'automazione? L'osservazione attenta ed accurata del lavoro umano in produzione, dell'organizzazione reale, della fenomenologia del lavoro d'ufficio (Butera, 1977; Ciborra, Migliarese, Romano, 1981; Wynn, 1979) consente tuttavia di mostrare che (a) vi sono dei limiti all'automazione (il mondo della vita di lavoro si trova ancora al di là della complessità raggiungibile dalle procedure automatizzate); (b) attorno ai nuovi strumenti nascono nuove professionalità, nuove competenze necessarie a colmare quelle inevitabili lacune che si creano fra procedure ideali 3