ed "equità" nelle organizzazioni informatizzate . Ciborra, dopo aver configurato una tipologia di modelli progettuali, si propone una chiave di lettura "istituzionalistica" per l'analisi degli universi organizzativi toccati dalle nuove tecnologie dell'informazione, secondo un approccio ormai correntemente detto "transazionale". Per definire le istituzioni economiche - siano esse mercati, aziende o semplici gruppi di lavoro -, divengono allora centrali i concetti di scambio e di contrattazione e l'informazione si costituisce come risorsa fondamentale attivabile all'interno di processi di cooperazione o di conflitto. Le tecnologie dell'informazione possono così diminuire i costi di transazione e di scambio intervenendo nelle diverse fasi di ogni processo contrattuale. Ecco dunque che l'applicare sistemi informativi automatizzati significa progettare nuove architetture degli scambi, nuove reti dì contratti che alterano ì confini tra istituzioni e modalità di funzionamento, di efficienza e di efficacia, delle istituzioni stesse. Al centro di questo "Quaderno" vi è comunque anche l'esigenza di rendere esplicito, precisa-mente decifrabile, il nesso tra progettazione tecnologica e organizzazione del lavoro, al di là di ogni riduzionismo. In questo senso, lo studio di Ciborra rappresenta un utile punto di partenza per una prima proposta del tema lavoro informatizzato, che certo dovrà più avanti essere fatto oggetto di una iniziativa adeguata di riflessione e di interpretazione. Crediamo non sia il caso di aggiungere Vili