ficare ulteriormente le operazioni automatizzando quelle per cui ciò è possibile e lasciando eseguire le altre a personale meno qualificato, al fine di conseguire una riduzione nel- costo del lavoro unitamente ad un forte aumento della produttività. Alcuni dei casi già citati forniscono delle esemplificazioni a tale proposito (1). CASO A: Impianto di assemblaggio robotizzato di scocche e fiancate La robotizzazione della lastroferratura è stata effettuata secondo la strategia di riduzione drastica del lavoro diretto. Gli aspetti organizzativi non sono stati visti congiunta-mente a quelli tecnologici, ma derivati da questi ed essi subordinati a questi. Il tipo di lavorazioni nocive, ripetitive e faticose si presta particolarmente all'adozione di un modello taylori-stìco. Tuttavia, come già accennato, il modello non elimina le conseguenze impreviste determinate, ad esempio, dal ruolo reale dei manutentori nel funzionamento dell'impianto. L'organizzazione effettiva si scosta da quella assunta in fase progettuale. CASO G: Progettazione di una sala di controllo in un impianto chimico L'impostazione progettuale iniziale per l'istallazione del controllo di processo nello stabilimento chimico norvegese era di tipo taylo-ristico: programmabilità di tutte le attività e 36