288
Concordia e discordia: gli italiani e le interazioni etniche
                        lia (1894) determinarono un immediato passaggio alla fase familiare.7 Pur essendo il più recente gruppo immigrato, la comunità italiana nel 1894-1895 possedeva già una rudimentale struttura istituzionale e numerosi gruppi familiari.
                           Nei primi anni dell’insediamento e della creazione della comunità, le interazioni furono determinate principalmente dagli eventi relativi ai conflitti che avvenivano a Cuba. Il movimento cubano per l’indipendenza suscitò un’intensa attività organizzativa a Ybor City e West Tampa a favore di Cuba libre e divise la popolazione di lingua spagnola della città. Solo gli anarchici spagnoli ruppero le fila, denunciando la politica coloniale spagnola e appoggiando le richieste cubane di indipendenza. Man mano che si approssimava la guerra del 1898, i rapporti si deteriorarono gravemente e frequenti furono le sparatorie, gli accoltellamenti e gli scontri tra i due gruppi. Perfino un personaggio stimato come Ignazio Haya, uno dei primi industriali spagnoli che avevano partecipato alla fondazione di Ybor City, fu preso a sassate dai cubani mentre passeggiava con la moglie (Federai Writer’s Project, b), p. 177; Steffy, 1975, pp. 66-67; “Tampa Morning Tribune”, 27 die. 1895; Westfall, s.d., p. 119). Fu in realtà Haya a svolgere un ruolo decisivo nella fondazione di un luogo di rifugio, il “Centro Espanol, il primo importante circolo di immigrati di Ybor City (Bagley, 1948; Midd-leton, 1981, pp. 288 sg.; colloquio con Balbontin, Tampa, 1939, pp. 48-54).
                           I cubani erano l’elemento più instabile della comunità latina, trovandosi alle prese con i problemi dell’indipendenza e i conflitti causati dal locale movimento sindacale. Molto spesso si scontravano direttamente con altri gruppi di Ybor City e la società ospite. Da parte loro, gli americani del luogo vivevano spesso sensazioni contrastanti quando cercavano di confrontarsi con la presenza cubana. In genere gli americani erano solidali con gli ideali di libertà e indipendenza, ma temevano lo smembramento dell’industria dei sigari che poteva essere provocato dall’attivismo cubano. Quindi il loro atteggiamento presentava notevoli oscillazioni.8
                           All’interno del gruppo immigrato cubano, il movimento per l’indipendenza cancellava le distinzioni razziali e fornì numerose occasioni di contatti interrazziali. Tuttavia bisogna essere cauti nel fare generalizzazioni sull’armonia razziale, poiché esistono prove che indicano invece che le distinzioni razziali rimasero comunque importanti.9 Dubbi analoghi cir-
                           7    Colloqui: con Rosalia Cannella Ferlita, 18 maggio 1980; con Philip Spoto, 30 giugno 1979; con Joe Valenti, 18 aprile 1980. Vedi anche Messina (1977). I paesi erano Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Rivona, Cianciana e Contessa Entellina.
                           8    Gli scioperi determinavano assai spesso gli atteggiamenti più vari. Per le opinioni che la gente manifestava durante e dopo uno sciopero, si veda “Tampa Morning Tribune”, 20 dicembre 1910 e 26 gennaio 1911.
                           9    Colloquio con José Ramón Sanfeliz, p. 7. Vedi anche Steffy ( 1975, pp. 44 sg.). Sanfeliz sosteneva che il primo “Circulo Cubano” si distingueva per essere come “riso e fagioli neri”.