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Il tramonto del mondo ligure. La sua eredità (1850-1870)
                  ma indicano anche la situazione degli armatori e commercianti sardi ormai radicati nel Piata.
Tabella 4. Navigli sardi che partecipavano al cabotaggio da Buenos Aires al Brasile (% su tutti i navigli).
Anno    % Navigli sardi % Navigli Totale 
         (sul totale)   argentini        
1850-51      17,8%      6,9%       24,7% 
1851-52      13,2%      3,3%       16,5% 
1852-53      6,7%       1,4%        8,1% 
1853-54      1,8%       0,9%        2,7% 
Fonte: valori calcolati sulla tabella 4 dell’Appendice statistica di Kroeber (1967, p. 226). Note:
a.  In tutto il periodo 1850-54 i navigli sardi rappresentavano il 7,6% del totale delle navi che partecipavano al cabotaggio.
b.  Sono stati compresi i navigli argentini che erano pilotati da liguri o erano proprietà di liguri.
c.  I navigli che andavano in Brasile potevano, all’occorrenza, proseguire per destinazioni più lontane, comprese quelle oltremare.
                          Una situazione analoga si aveva con i navigli che provenivano da oltremare, nei quali l’aumento della presenza di bandiere inglesi, francesi, spagnole e nordamericane, combinato con la caduta di quella sarda, contribuiva a ridurre drasticamente la presenza di quest’ultima sul totale. Così, dal 1850 al 1856, sul complesso dei navigli per la navigazione oltremare che facevano scalo a Buenos Aires, si aveva solo un 7% che batteva la bandiera del Regno di Sardegna (Kroeber, 1967).
                          Non era un puro caso; l’Argentina entrava progressivamente in una situazione che si sarebbe accentuata nei decenni successivi:
                                In quel periodo, l’economia argentina cadeva sotto l’influenza di compagnie commerciali e di trasporto con base all’estero e di proprietà straniera, il cui potere economico superava senza dubbio quello dei commercianti importatori-esportatori che si erano stabiliti a Buenos Aires immediatamente dopo la sua apertura al commercio mondiale, nel 1809, e che erano stati dei leader nella comunità europea, e nelle cui file non pochi italiani avevano occupato posti di prestigio. Ma i temporanei agenti locali di queste imprese non ereditarono la posizione sociale che avevano goduto quei commercianti per tanto tempo, e