Segnalazioni
Problemi dello sviluppo
Eyvind Hytten e Marco Marchioni, Industrializzazione senza sviluppo. Gela: una storia meridionale, Franco Angeli Ed., Collana « La società », n. 3, Milano, 1970, pp. 147.
   Nell’introduzione gli autori chiariscono che con questo volume non hanno inteso né affrontare l’intero tema dell’industrializzazione del Mezzogiorno, né trattare in maniera esauriente il caso specifico di Gela. Il loro intento è piuttosto quello di illustrare, prendendo le mosse dal caso di Gela, che, com’è noto, è stata la sede prescelta per gli impianti di una grande industria petrolifera dell’ENI, i problemi relativi al futuro del Mezzogiorno e alle sue prospettive di sviluppo sociale e culturale. Il problema è dunque quello di uno sviluppo sociale ed economico che sarebbe dovuto avvenire, e non è avvenuto, in uno dei grandi « poli » di sviluppo, in cui sono stati concentrati massicci sforzi di intervento da parte dello Stato: e i quesiti sono: è sufficiente la presenza di una o molte industrie perché il sistema sociale di una società fino allora statica faccia un « salto » verso la civiltà industriale? E anche se questa « industrializzazione » fosse possibile, sarebbe sufficiente a provocare (o addirittura sarebbe identica con) lo sviluppo? Se la vita
sociale ed economica del meridione si accostasse ai modelli settentrionali, saremmo o no in presenza della possibilità di valutare l’avverarsi di un reale sviluppo? I lettori che già conoscono il punto di vista di Hytten dai vari articoli pubblicati nella nostra rivista (in particolare ci riferiamo a « E’ possibile lo sviluppo sociale? » in Centro Sociale, n. 87-90, pp. 3-30) si aspettano in parte la risposta: un intervento sullo sviluppo basato « su strumenti che seguono una logica neo-capitalista... ispirati agli unici criteri del profitto e dell’efficienza aziendale » contiene in sé delle contraddizioni, per cui si tratta « non di ricercarne le deficienze, o le possibili soluzioni riparatone, ma... (di) rivedere radicalmente le premesse, gli strumenti e le finalità ».
   Il secondo capitolo del volume ci presenta Gela nella sua realtà soprattutto urbanistica, anche se a questa vengono date interpretazioni in chiave sociale e culturale. Il terzo capitolo, invece, si propone di esporre deliberatamente, in termini semplici e comprensivi, appunto le interpretazioni che finora sono state date per spiegare la realtà di Gela, e in particolare, intende sottolineare al lettore il divario che esiste fra le interpretazioni presentate dalle fonti ufficiali e quelle proposte dall’opinione pubblica locale più informata. La prima
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