V. L’amministrazione omàyyade e i primi specialisti 1. Dobbiamo ora ritornare alla metà del primo secolo dell’islam, quando il governo dei califfi di Medina venne rovesciato dagli omàyyadi (661-750 d.C.). Gli omàyyadi non furono gli avversari dell’islam, come spesso hanno sostenuto gli storici arabi nei cui scritti si riflette l’ostile atteggiamento degli abbàsidi che a loro volta li soppiantarono: al contrario, furono proprio gli omàyyadi e i loro governatori a sviluppare numerose caratteristiche fondamentali del culto e del rituale islamico, che essi trovarono in uno stato poco evoluto. E pur vero che il loro principale interesse non fu rivolto alla religione e al diritto in materia, quanto piuttosto all’amministrazione e alla politica1: in questo campo essi rappresentarono la tendenza all’organizzazione, alla centralizzazione e allo sviluppo burocratico di un’amministrazione ben ordinata, contro l’individualismo dei beduini e l’anarchia tipica del modo di vivere arabo. Entrambi i fattori - l’ideale religioso islamico e l’amministrazione omàyyade - concorsero comunque alla creazione di una nuova struttura per la società arabo-musulmana nata da una disorganica opera di reclutamento fra le tribù arabe e ancora poco presente nei vasti territori conquistati. Per molti aspetti il governo omàyyade rappresenta il compimento, dopo il turbolento intervallo del califfato di Medina, di tendenze intrinseche alla natura della comunità musulmana al tempo del Profeta: proprio da questa base è necessario partire per capire il sorgere del diritto musulmano, dell’amministrazione islamica della giustizia e della dottrina giuridica dell’islam. 2. L’amministrazione omàyyade concentrò i propri sforzi nella guerra contro i bizantini e gli altri nemici esterni, nella riscossione di tributi dalle popolazioni assoggettate e nel pagamento di sovvenzioni in denaro o 1 Gli omàyyadi si interessarono a problemi riguardanti la politica religiosa e la teologia nella misura in cui potevano avere riflessi sulla fedeltà dei sudditi nei loro confronti, cioè sulla sicurezza interna dello stato.