La prima forma di ragionamento sistematico
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dina, a due antiche autorità di questa scuola. Una volta affermatasi la dottrina definitiva, in nome di una maggior coerenza sistematica, si fecero ancora concessioni al mukdtab inadempiente, ma sempre di meno (anche se non furono mai completamente eliminate).
    4.    Le opinioni di Awzà'i, in Siria, rappresentano di solito le più antiche soluzioni adottate dalle scuole islamiche. Il carattere arcaico della sua dottrina rende verosimile l’ipotesi secondo cui egli, contemporaneo di Abu Hanlfa, si sarebbe attenuto fedelmente all’insegnamento degli esponenti della generazione immediatamente precedente, per noi ormai solo dei nomi. Anche se allora, quando vennero formulate le opinioni a lui attribuite, erano già attive le tendenze all’islamizzazione e sistematicità proprie della più antica dottrina musulmana, è pur vero che esse erano ancora ben lontane dall’aver modellato l’intera materia offerta dall’antica pratica. Il carattere sistematico del suo ragionamento, per quanto evidente, è ancora nel complesso rudimentale; viene infatti messo in secondo piano dall’importanza che egli accorda alla «tradizione vivente», identificandola con la «sunna del Profeta». Per questo concetto di sunna e per altri punti specifici la dottrina di Awzà'l risulta assai vicina a quella dei primi iracheni.
    Màlik morì soltanto pochi anni prima di Abu Yùsuf e Saybàni, ma il suo pensiero giuridico, dal punto di vista tecnico, è considerato meno evoluto rispetto a quello dei suoi contemporanei iracheni. Il suo ragionamento, nel complesso, è paragonabile a quello di Awzà'l, soprattutto per la dipendenza che entrambi manifestarono nei confronti della pratica (ideale), della «tradizione vivente», del consenso dei dottori. Scopo di Màlik fu quello di presentare la dottrina ufficiale della scuola di Medina, fondata in gran parte sul ragionamento individuale dei suoi rappresentanti. L’aver congiunto un più ampio ricorso al ragionamento con lo stretto legame con la «tradizione vivente», fa di Màlik un tipico esponente della scuola di Medina. Nella maggior parte dei casi troviamo che il suo ragionamento è ispirato a considerazioni concrete, a opportunità pratiche e alla tendenza all’islamizzazione. La raccolta degli insegnamenti di Màlik, la Muwatta - redatta dai suoi discepoli in parecchie versioni tutte però fondamentalmente concordi -, ci consente di comprendere quale fosse realmente la pratica in Medina nella seconda metà del secondo secolo dell’islam1.
    In Iraq non è possibile, in linea generale, distinguere la dottrina della scuola di Kufa al tempo di Hammàd dalle opinioni personali espresse da
     Per un esempio si veda oltre il cap. XI, par. 3.