prima tesi, consente, pur con i limiti esposti, di ottenere, attraverso opportune comparazioni e confronti, una sufficiente copertura del fenomeno. Una attenta comparazione delle fonti, integrata con altre informazioni, ha permesso di fornire alcune stime della consistenza del fenomeno disaggregate territorialmente. I vari tentativi di stima, come vedremo successivamente con maggior dettaglio soprattutto relativamente alle metodologie utilizzate, forniscono valori sulla consistenza della presenza straniera in Italia non sensibilmente diversi tra loro.
    Una seconda ipotesi di lavoro è quella di un’indagine diretta ed esaustiva che consenta di perseguire l’obiettivo di un’osservazione sistematica del fenomeno. Tale ipotesi rientra nel progetto, presentato dal-l’Istat alla Conferenza nazionale dell’immigrazione, relativo alla rilevazione degli stranieri presenti in Italia da effettuarsi in occasione del Censimento generale della popolazione del 1991 (si veda Istat, 1990). Gli aspetti più delicati del progetto riguardano la individuazione dell’universo di riferimento in termini concettuali e definitori, le modalità operative della rilevazione tenuto conto della difficoltà di reperimento dei soggetti e il tipo di informazione prodotta. Per quanto riguarda invece la stima della presenza straniera in Italia e della clandestinità, sono stati effettuati vari tentativi che riferiamo nel seguito.
    Il fenomeno della clandestinità, connaturato a quello dell’emigrazione, comporta in tutti i paesi, qualunque sia il sistema statistico adottato e la rigorosità dei sistemi di controllo, una sottovalutazione della presenza straniera che in genere si ritiene non inferiore al 10%. I tentativi di stima della componente clandestina utilizzano metodologie riconducibili ai tassi di clandestinità e alle cosiddette tecniche snowball, la cui utilizzazione è in corso di sperimentazione anche in Italia (Casacchia e Strozza, 1990). I tassi di clandestinità possono essere ricavati attraverso vari procedimenti e cioè dal confronto fra fonti diverse relative allo stesso contingente, dal confronto effettuabile su uno stesso contingente tra le statistiche dei paesi di provenienza e di arrivo, dal rapporto tra regolarizzati e regolarizzabili in caso di provvedimenti di regolarizzazione.
    Seguendo questo approccio è stata tentata da Natale una stima della componente clandestina in Italia (Natale, 1990); la stima è stata ottenuta tramite il confronto tra i dati del Ministero dell’interno e quelli di altri enti ritenuti volta a volta più attendibili in riferimento a particolari contingenti. Le stime globali dei clandestini, relativamente a un’ipotesi minima, una massima e una proposta, ammontano rispettivamente a 219.000,540.000 e 370.000 unità. Queste stime, a loro volta, sono distribuite regionalmente in base alla ripartizione territoriale delle regolarizzazioni per iscrizioni alle liste di collocamento dei cittadini dei paesi in via di svilup-
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