tendenza che chiaramente si mette in evidenza, nel confronto fra la situazione del 1988 e quella degli ultimi due anni, è rappresentata da una stabilizzazione (o aumento) su valori alti (molto prossimi a quello massimo) del numero di mesi necessari alla realizzazione delle iniziative. Questo fenomeno, che forse segnala una maggiore incisività dei progetti finanziati, è sicuramente anche una risposta alle difficoltà di reperimento dei giovani (soprattutto per periodi di impiego molto brevi), che si sono incontrate in tutte le regioni nel primo anno di attuazione del provvedi-
      mento.                                                     .,
         Nel caso della regione Campania, i dati globali relativi all attuazione dell’articolo 23 - dati che abbiamo potuto reperire grazie alla collaborazione prestataci dall’agenzia regionale per 1 impiego — mostrano, in primo luogo, una sostanziale stabilità delle richieste pervenute nei due anni di riferimento (circa 1.400 progetti per anno). Rispetto a ciò, è invece possibile verificare nel 1989 un apprezzabile incremento del numeto di pio* getti dichiarati ammissibili (che non raggiunge comunque nemmeno il 30% delle domande) e, come si è già sottolineato, una relativa riduzione del numero di interventi finanziati. Dal punto di vista dell articolazione pei tipo di intervento dei progetti finanziati nella regione, è ancora nettamente prevalente il peso delle iniziative rivolte alla realizzazione di studi, indagini e censimenti, che rappresentano quasi il 60% sia dei giovani complessivamente impegnati sia delle risorse disponibili nel 1989. lut-tavia, nel confronto con i dati del 1988 emerge abbastanza chiaramente la positiva tendenza a un aumento dei progetti di «opere»: qui si registi a un netto incremento tanto delle iniziative finanziate quanto dei giovani e delle risorse impiegate. Assolutamente trascurabile (e addirittura in calo nei due anni) continua a essere, invece, il peso dei progetti di formazione e prequalificazione che, evidentemente, non trovano nel provvedimento in esame gli spazi organizzativi e finanziari adeguati alla loro attuazione. Analoga tendenza all’aumento si rivela attraverso 1 analisi della durata media dei singoli progetti, che individua un accentuata propensione verso quelle iniziative di durata maggiore che impiegano per il periodo massimo possibile (12 mesi) i giovani richiesti (si veda la fig. 1).
         Gli interventi a sostegno dell’occupazione sono nel Mezzogiorno assai diffusi su scala locale: ogni regione ha cercato, con proptie leggi, di integrare gli strumenti nazionali d’intervento, magari limitando gli incentivi addizionali a quelle attività (come 1 artigianato) in cui 1 ente regione ha competenza ed escludendo quindi 1 industria in senso ptopiio (che è materia di competenza nazionale). Ma le regioni meridionali hanno larghi poteri di intervento in campi come la formazione professionale che, se pure non incidono immediatamente sulle possibilità di impiego,
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