L’emigrazione italiana in Cile: le fonti in Italia
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        La sua influenza è assai limitata, anzi è solo limitata alle notizie di cronaca, e la sua importanza ridotta al piccolo cerchio coloniale. Debbo aggiungere che la sua vita è molto precaria.
    Allo scopo di diffondere in Cile la cultura italiana era nata a Santiago l’associazione «I nipoti della lupa», composta da professionisti di discendenza italiana, dichiaratamente apolitica, ma di fatto antifascista. Di fronte a screzi con la componente fascista della colonia e a una conseguente accesa polemica giornalistica, l’associazione rimase compieta-mente inattiva. Riattivata da una nuova presidenza, seppure sempre apolitica, iniziava a collaborare con l’ambasciata121.
    7. La colonia italiana nella seconda guerra mondiale e nel dopoguerra
    Nel clima di guerra imminente dell’estate 1939, con il Cile dichiaratosi neutrale e prevalentemente favorevole alle potenze occidentali
    la collettività italiana ha seguito e segue gli avvenimenti con serenità, con spirito patriottico e con fiducia nella politica del Duce. Attraverso il nostro giornale «L’Italia» e con ogni mezzo a disposizione le RR. Autorità si sforzano di illustrare e chiarire ai connazionali e all’opinione pubblica in genere lo svolgersi degli avvenimenti e soprattutto di smentire la pioggia di notizie false che le Agenzie e le stazioni radio rovesciano giornalmente122.
    Il clima della colonia tuttavia va trasformandosi in clima di prudenza e timore di eventuali restrizioni a stranieri, soprattutto tedeschi e italiani, che cominciano a essere considerati nemici del Cile e del suo governo di fronte popolare, al potere dal 1938. Un telegramma dall’ambasciata di Santiago al Ministero degli Affari esteri di Roma nell’agosto 1939 così si prepara all’imminente inevitabile scioglimento del fascio, garantendo una copertura sotto altre forme:
        Possibilità che si addivenga in Cile scioglimento fasci e adozione provvedimenti restrittivi per nostre associazioni deve ritenersi soltanto questione di tempo. Tuttavia (...) non sarà immediata. Fin dai primi giorni andata potere Fronte Popolare questa Ambasciata, dopo aver dato note disposizioni per sicurezza documenti fascio, stabilì, d’accordo con Ispettore Fasci, fondazione «Associazione Culturale Assistenziale italiana» con elementi componenti Fascio, nel caso questo fosse sciolto. Se tuttavia provvedimenti restrittivi lasceranno sussistere Casa d’Italia, verranno sviluppate suo seno sezione culturale e sportiva raggruppandovi elementi Fascio (...) Nel frattempo ho dato a maggior garanzia
                      121 Ivi, b. 6. Dall’Ambasciata d’Italia a Santiago al Mae, Roma, 25 luglio 1938.
                                       122 Ivi, b. 7. Dall’Ambasciata d’Italia a Santiago al Mae, Roma, 6 settembre 1939.