2 Scoprire i vuoti industriali: analisi e riflessioni a partire da censimenti e mappature di aree industriali dismesse a Torino Egidio Dansero* e Agata Spaziante** 13 1. Il riuso dell’eredità della città-fabbrica: un dibattito declinato “all’italiana”. Il contesto culturale in cui si collocano gli studi oggetto di questo contributo 14 Nel 2015 numerosi eventi sono stati dedicati dal Comune di Torino e dall’Urban Center Metropolitano 15 alle riflessioni sui venti anni trascorsi dalla approvazione del suo Piano Regolatore Generale, tuttora vigente, ed alla grande trasformazione avvenuta nella città anche grazie a questo PRG. “Torino è un’altra città” è il titolo dato, a buona ragione, a questo programma di attività culturali. Ed indubbiamente, per ammissione di tutti i principali soggetti coinvolti nel governo della città e nelle sue molte e diverse attività, ma anche per riconoscimento di un’ampia maggioranza dei cittadini, in questi ultimi venti anni il cambiamento di Torino, sia reale che percepito, è stato straordinario e giudicato in prevalenza positivamente, sebbene ne vengano riconosciuti anche errori, delusioni, motivi di insoddisfazione. 13 14 15 Al saggio ha collaborato Francesco Fiermonte (tecnico laureato del Laboratorio LARTU, Dipartimento Interateneo di Scienze, Politiche e Progetti del territorio, DIST, del Politecnico e dell’Università di Torino) che ha elaborato le mappe e le immagini su base cartografica inserite nel testo. Il contributo è frutto di una ricerca iniziata dagli autori (già docenti entrambi presso il Dipartimento Interateneo Territorio – DITER - dell’Università e Politecnico di Torino), che a partire dal 1988 hanno documentato e osservato, direttamente o attraverso attività didattiche da loro promosse e guidate, l’evoluzione del processo di dismissione e di riuso delle aree industriali nel territorio torinese. Vengono così documentati, per la prima volta in modo completo ed integrato, metodi e risultati di oltre venti anni di ricerche e di periodiche verifiche sullo stato di avanzamento di tale processo. Il monitoraggio di quanto è avvenuto dal 1989 fino al 2012 si è avvalso dei risultati di quattro tesi, distribuite su 15 anni, di cui Agata Spaziante è stata promotrice e relatrice. Si tratta delle tesi di: 1) Cristina Godone “Aree urbane dismesse a Torino. Le prospettive di riuso di 128 aree industriali vuote al 1989” (a.a. 1996-97); 2) Silvia Coppo, “Aree industriali dismesse: venti anni di osservazioni sull’area torinese” (a.a. 2000-01); 3) Matteo Are e Matteo Venere, “Il riuso di 128 aree industriali a Torino: conclusione del monitoraggio 1989-2005” (a.a. 2004-05); 4) Lara Pallavicini, “La riconversione delle aree industriali dismesse. Monitoraggio conclusivo di 128 aree industriali dismesse a Torino” (a.a. 2011-12).. L’Urban Center Metropolitano di Torino è “una associazione autonoma nata per accompagnare i processi di trasformazione di Torino e dell’area metropolitana” fornendo a cittadini, pubblico esperto e operatori economici uno strumento di comunicazione, ricerca e promozione, confronto e informazione su progetti ed interventi architettonici, urbanistici, infrastrutturali. 45