La ricerca dell’identità nel cinema italiano del dopoguerra 31 tità italiana riconoscibile nelle tradizioni culturali e nella storia del passato, che il fascismo non ha distrutto: Benché l’Italia sia uno stato relativamente giovane, è una vecchia nazione ricca di tradizione e di esperienza storica: la generazione del fascismo non era in grado di distruggere il vigore e la validità delle forze permanenti dell’ordine e non lo distrasse. Una di quelle è la religione. Il nazionalismo e la disciplina delle forze armate ne sono un’altra. La tradizione monarchica ne è forse un’altra ancora... Nei momenti di tensione e di pericolo è naturale ritornare alle proprie origini. E giusto per noi, amici degli italiani, aiutarli a ritornare alle loro origini politiche e morali - i loro «valori permanenti» - aiutarli a trovare nel loro passato solide basi per il loro futuro. Ma non abbiamo il diritto morale di scegliere per loro. Già in uno studio del 1944 {The Treatment ofltaly) il Dipartimento di stato sostiene la necessità di far raggiungere al più presto possibile all’Italia il benessere economico come «condizione fondamentale della stabilità interna» e di favorire «un tipo di ricostruzione tale da creare un’economia in espansione che possa offrire agli italiani reali possibilità di progresso economico». Lo studio rifiutava, per il momento, ogni ipotesi sulle zone di influenza e riconosceva all’Italia la possibilità di diventare un paese completamente indipendente. Da ultimo auspicava «l’abbandono di quelle attività antieconomiche generate dalla concentrazione industriale per scopi bellici o dalle politiche di autarchia»25. In un successivo Long Tange Pian Por Italy del 23 ottobre del 1944 si sostiene che in nessun momento, dall’indomani dello sbarco in Sicilia, gli italiani hanno guardato alle truppe americane come a dei nemici. Tuttavia ciò non vuol dire che il fascismo sia finito con la caduta del governo fascista. Gli italiani, che pure criticano il fascismo per il suo fallimento nella guerra mondiale, non sollevano alcuna critica nei confronti delle guerre di Etiopia e di Spagna. «Ciò significa - sostiene il rapporto - che sarà estremamente difficile per gli italiani accettare la prospettiva di un modo di vita democratico e ancor più difficile tradurre in pratica tale prospettiva»26. Dopo vent’anni di fascismo, conclude il rapporto, non c’è nessuno che, per un verso o per l’altro, non ne sia stato contaminato. In ogni caso l’Italia è un paese che va aiutato in tutti i modi e in tutti i settori, a partire da quello tessile, che, per il momento, si presenta come 25 Questo documento è ricordato in John L. Harper, America and thè Reconstruction of Italy, 1945-1948, Cambridge, 1986, trad. it. L’America e la ricostruzione dell’Italia, 1945-1948, Bologna, Il Mulino, 1986. 26 O.W.I., Draft Long Range Pian for Italy, National Archives, Area I, Italy, Records of thè Historian Records of thè OWI, R. Group, 208.