Un’analisi econometrica dei determinanti dell’attività brevettuale 89 vettanti raggiunge tuttavia il suo massimo nelle aree urbane medio-grandi ed è fortemente ascendente fino ad un tetto costituito da comuni con circa 800.000 abitanti. Oltre quel livello inizia un sensibile declino. L’apparente contraddizione tra le indicazioni che emergono dallo studio delle relazioni tra dimensione dei comuni e numero totale delle domande di brevetto da un lato e imprese brevettanti dall’altro, trova una chiara soluzione nella forte concentrazione dell’attività brevettuale di imprese monobre-vettanti nei grandi comuni e nella elevata ventilazione territoriale delle imprese pluribrevettanti. In prima approssimazione appare infatti possibile sostenere che i grandi centri urbani attirano un numero relativamente elevato di imprese mono-brevettanti. Viceversa i piccoli comuni attirano un numero rilevante di imprese pluribrevettanti o comunque detentrici di un numero elevato di domande di brevetto (cfr. i valori medi della tab. 13). Questa ipotesi risulta verificata dai risultati dell’equazione 6 (tab. 21) in cui viene stimata la relazione tra il numero medio delle domande di brevetto per impresa attiva in ciascun comune e la dimensione dei comuni. Risulta infatti chiaramente che l’intensità dell’attività brevettuale media delle imprese è fortemente decrescente al crescere della dimensione dei comuni fino al minimo della funzione che si colloca intorno agli 800.000 abitanti: i piccoli comuni con circa 30.000 abitanti offrono l’ambiente più favorevole alle imprese multibrevettanti. La stima econometrica dell’effetto gravitazionale esercitato dalla distanza da Torino, e quindi della capacità di attrazione di Torino, rispetto all’attività brevettuale esistente nella provincia permette di cogliere alcune dinamiche di grande interesse. L’andamento di tutte le funzioni considerate è in questo caso parallelo e coerente. Si può infatti verificare per tutte le funzioni relative al rapporto tra numero totale di domande di brevetto depositate da imprese (equazione n. 8), e il numero di imprese brevettanti (equazione n. 9) e la distanza da Torino hanno carattere convesso, un’intercetta assai elevata, un andamento discendente fino ad un minimo collocato intorno ai 30 Km. da Torino, e quindi un’area ascendente fino a toccare un massimo relativo nei dintorni dei 70 Km. da Torino, che tuttavia si colloca su valori assoluti inferiori a quelli sperimentati nei pressi dell’origine cioè a Torino o nell’area immediatamente suburbana della prima cintura. Un’interpretazione globale di questi risultati appare nel còmplesso possibile. L’effetto polarizzante, di attrazione di Torino si esercita su un’area circolare con un raggio di circa 30 Km. Le imprese brevettanti in particolare se monobrevettanti tendono a localizzarsi preferibilmente nell’area me-