XVIII Introduzione Se è vero quindi che, in determinati casi, una politica della natalità può essere parte di una piu ampia politica per la popolazione, e pero altrettanto vero che possono esistere e di fatto esistono politiche per la popolazione che non prevedono politiche della natalità in senso stretto. A nostro parere è legittimo e necessario che l’Italia abbia una sua coerente e strutturata politica per la popolazione. Inoltre, particolari situazioni d’urgenza possono talvolta giustificare interventi attivi pro-natalisti. A sostegno della necessità e legittimità di una politica per la popolazione vi sono numerosi argomenti. Ne voglio qui ricordare alcuni fra i più significativi. In primo luogo, una politica per la popolazione cosi come 1 abbiamo definita trova legittimità nel quasi universale consenso che incontra la posizione di chi attribuisca allo stato e alla società l’obbligo di tutelare il diritto a procreare. In secondo luogo, la procreazione, oltre che un diritto, e anche un comportamento che può avere conseguenze sociali positive: può garantire l’equilibrio della popolazione e di certo garantisce la continuità della società nel tempo e della cultura che la società esprime. La procreazione è, cioè, un bene pubblico e come tale è legittimo che lo stato si faccia carico, in una certa misura, della differenza fra costo privato e beneficio pubblico. In terzo luogo, mentre in anni recenti molti paesi europei hanno manifestato sensibilità e attenzione ai problemi demografici e in alcuni casi si sono spinti a mettere in opera interventi che si configurano come una politica per la popolazione (si vedano a questo proposito alcuni dei saggi qui raccolti), nulla del genere è accaduto in Italia. Non è peraltro difficile prevedere che la presenza di squilibri troppo forti nella struttura demografica (e, di conseguenza, in quella economica e finanziaria) possa costituire un altro oggettivo vincolo al pieno inserimento dell’Italia nel processo di integrazione economico-sociale. La scelta di dotarsi di una politica per la popolazione significherebbe quindi fare un altro passo verso l’adozione di un modello europeo. Infine, molte ricerche dimostrano che il decremento demografico è solo in parte frutto della cultura prevalente in un certo periodo storico, ma in gran parte è frutto di condizionamenti e di vere e proprie penalizzazioni che direttamente o indirettamente scoraggiano la procreazione. Le condizioni di lavoro, la reperibilità di una casa idonea, il carico fiscale, la situazione della sicurezza sociale, le conseguenze di fenomeni sociali nuovi quali appunto l’anzianizzazione, sono tutti ambiti nei quali si può manifestare, e di fatto si manifesta, la penalizzazione della coppia che decide di avere figli.