132 Rudolf Andorka è parso negli ultimi anni in lento declino, dopo aver registrato fra il 1985 e il 1986 un lieve incremento dovuto probabilmente all’introduzione delle indennità per i figli a carico modellate sull’esempio delle indennità per malattia. Per i prossimi anni, dovremo dunque aspettarci una diminuzione della fecondità. Tale diminuzione potrebbe tuttavia essere evitata se il governo decidesse un sostanzioso aumento dei benefici sociali erogati alle famiglie con figli. Al momento, tuttavia, è difficile prevedere se questa eventualità potrà o meno verificarsi. Sia il Forum democratico, diventato in se-guito alle elezioni del 1990 il maggior partito del paese e il leader del-Falleanza di governo, sia il Partito cristiano-democratico, uno dei due partiti minori della coalizione, hanno promesso nei loro programmi elettorali di proteggere i gruppi meno abbienti della popolazione dai danni economici derivanti della transizione, e di aiutare in special modo le famiglie che hanno figli. D’altra parte, tuttavia, 1 assoluta necessita di mantenere in pareggio il bilancio statale non offre grandi possibilità di aumentare le spese sociali. Ovviamente, molto dipenderà dalla rapidità con cui l’economia ungherese riuscirà a superare la crisi. Nonostante ciò, riteniamo che sia comunque utile impegnarsi per lo sviluppo di una poli-tica pronai alisi a basata su misure non coercitive, ossia sui benefici sociali. Conclusioni Ci auguriamo che l’esempio dell Ungheria possa dare qualche indicazione valida anche in un piu vasto contesto europeo. Quanto alla domanda che si pone Massimo Livi Bacci6, se il basso livello della fecondità in tutta Europa (ad eccezione dell’Irlanda) sia sintomo di «inappetenza» o di «anoressia», ci sembra che la storia demografica dell’Ungheria confermi decisamente la seconda ipotesi. Sarebbe insomma eccessivamente ottimistico aspettarsi un incremento spontaneo della fecondità simile al baby-boom del dopoguerra. Condividiamo con Livi Bacci, inoltre, la valutazione negativa delle conseguenze economiche di una fecondità costantemente inferiore alla soglia di sostituzione. In base all’esperienza ungherese, la mia risposta all’interrogativo posto da Livi Bacci, ossia come si può fare per convincere i 325 milioni di abitanti della Comunità Europea (o piuttosto, direi, i circa 490 milioni di abitanti dell’Europa, senza contare la popolazione dell’Unione So- 6 Si veda il saggio di M. Livi Bacci, «Politica, politiche e demografia», in questo volume.