164 Cosa si può fare scorso di fondamentale importanza: quello della flessibilità dei corsi, della loro brevità, della loro collocazione oraria tale da renderli accessibili non solo all’allievo a tempo pieno, ma anche a chi lavora e a chi studia''’'. Sarebbe - a nostro avviso - il modo più concreto per avviare una risposta all’ultimo interrogativo che avevamo posto “che fare per l’aggiornamento e la formazione continua”; o meglio per la formazione di adulti e giovani che lavorano o studiano e che per propria libera scelta intendono aggiornarsi o acquisire una nuova professionalità. Salvo i casi di crisi aziendali, o di cassa integrazione, o di riqualificzione “di massa” promosse dalle stesse imprese, non è realistico pensare che un adulto possa frequentare corsi “tipici” di formazione professionale, che durano mesi e che si svolgono negli stessi orari della normale attività lavorativa. Di fatto l’adulto oggi fa formazione e aggiornamento professionale solo quando lo manda l’azienda. L’aggiornamento e la riqualificazione per scelta personale sono un fatto pressoché sconosciuto: sia per la pratica impossibilità di conciliarli con l’attività lavorativa, sia per l’abitudine di chi ha un impiego a considerare tutto ciò che attiene alla formazione, come qualcosa che “serve all’azienda” e che quindi deve essere “pagato” dalla stessa e svolgersi durante il tempo di lavoro. Questo è sempre meno vero. E riteniamo che stia rapidamente aumentando - a fronte dei terremoti che stanno avvenendo nel mondo del lavoro - il numero di persone che si rendono conto di come l’aggiornamento professionale, o anche una vera e propria riqualificazione in mestieri diversi e in espansione, risulti prima di tutto a vantaggio del singolo. Ne deriva un’ulteriore conferma dell’opportunità di progettare un nuovo circuito di formazione, articolato in moduli brevi, usufruibili in orari post-lavorativi, collegabili tra loro in un vero e proprio itinerario formativo “personalizzato”, che ciascuno possa costruirsi da sé, secondo i propri obiettivi, eventualmente con la consulenza di “orientatoti”. Proviamo a chiederci il perché del successo di alcune scuole private di lingue straniere, o dei corsi di varia natura che prosperano, a pagamento, dall’informatica all’educazione fisica. Certamente perché la gente vuole imparare le lingue, o l’informatica, o fare ginnastica: ma anche perché queste scuole hanno saputo fornire corsi in orari compatibili con le attività principali delle persone: fossero queste studenti o impiegati o lavoratori autonomi. * La stessa formula potrebbe, nel tempo, essere estesa anche al circuito tradizionale della FP.