lavoro, dell'Impiantistica, dell'informatica e della logistica nei sei settori esaminati. Le opinioni tecniche espresse dagli esperti non fanno specifico riferimento a casi aziendali partico lari, nè sono il risultato di tentativi di generalizzazione di esperienze singole. Al contrario devono essere considerate il risultato di un tentativo di delineare le tendenze destinate ad affermarsi nel medio e lungo periodo nel campo dell'evoluzione tecnologica di processo e al tempo stesso suggerì scono opportunità di cambiamento dell'organizzazione dei processi produttivi e della gestione del lavoro volte a conseguire maggiore produttività attraverso cicli produttivi tecnologicamente rinnovati. E' bene infatti sottolineare che le valutazioni espresse dagli esperti sono state organizzate dai ricercatori secondo il criterio interpretativo della filiera o del macro ciclo produttivo, senza un riferimento vincolante all'impresa. Ne emerge, in sostanza, un tentativo di definizione degli scenari tecnologici, organizzativi, gestionali e logistici di alcuni cicli di prodotto, selezionati in base alla rilevanza qualitativa e quantitativa che assumono nel panorama dell'economia italiana anche in virtù della frequenza e incisività del cambiamento in atto al loro interno. Ma soprattutto, da questa ricerca che non avanza proposte e che si presenta come apparentemente neutra, emergono indicazioni preziose per chi si occupa in termini operativi o di studio di relazioni industriali, di formazione professionale, di organizzazione del lavoro.