Capitolo 5.6

Il benessere in tempo di crisi
L’Ires ha misurato la qualità della vita in Piemonte a inizio 2014. Ha rinnovato metà degli
oltre 120 indicatori in uso, aggregati nelle dodici dimensioni del sistema BES. Il sistema
ha permesso, come sempre, di confrontare fra loro le otto province, realizzando una classifica basata sui valori medi regionali. Tuttavia, in un momento critico,a sette anni ormai
dall’inizio della fase recessiva più lunga del dopoguerra, si avverte la necessità di andare
oltre la semplice comparazione relativa fra territori e ci si domanda se la situazione di
difficoltà economica e di disorientamento politico e sociale non abbia prodotto danni che
gli indicatori macroeconomici tradizionali non riescono a rilevare.
Al di là della classifica fra province, il benessere dei piemontesi è stato scalfito dalla crisi
nel 2013? E fino a che punto la coesione sociale, altro elemento cruciale che sfugge ai
radar dei macroindicatori e che di solito si rivela solo quando è prossimo al collasso, sta
resistendo?
Per rispondere alla prima domanda, l’Ires utilizza il sistema BES, la versione italiana del
metodo Stiglitz. Per la seconda, si rifà al sistema Radar, un modello messo a punto dalla
Fondazione Bertelsmann e qui applicato in una versione regionalizzata.

La qualità della vita nel 2013
Il Piemonte
Per confrontare il valore assoluto del benessere del Piemonte con quello dell’anno precedente, è necessario aggregare le dodici dimensioni del BES in un unico indice aggregato
della qualità della vita. Si tratta tuttavia di un’operazione poco fondata. È infatti discutibile
che si possano compensare eventuali cambiamenti in meglio con corrispondenti cambiamenti in peggio, ad esempio si che dinamiche positive in campo ambientale possano
controbilanciare quelle negative in quello economico. Esistono tecniche per calcolare il
saldo, ad esempio quelle dell’Analisi Costi–benefici, ma si tratta di un approccio basato su
una visione della società e dell’economia per certi versi agli antipodi di quello che ispira
lo studio della Qualità della vita.
Meglio dunque analizzare i singoli componenti del benessere e verificare i passi avanti o
indietro in ognuno di essi1.
	I confronti territoriali fra province sono a volte condotti con un set di indicatori in parte diverso da quello usato per i
confronti temporali riferiti all’intero Piemonte. Nel primo caso si utilizzano i migliori indicatori disponibili nell’anno in
corso, nel secondo si deve rispettare l’omogeneità fra i due anni e questo può comportare una scelta diversa. Esempio:
la regolarità dei servizi elettrici si misura come media di quattro tipi di interruzioni, ma dato che nel 2013 ne erano di-

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Relazione Annuale

284 IRES 2013