Tabella 1. Impegni di liberalizzazione tariffaria assunti dalla Tunisia per i prodotti industriali (valori percentuali; dati riferiti al 1994). Quota nel commercio con TUE Exp. Imp. 1. Liberalizzazione ì io immediata 2. 5 anni di 16 24 transizione 3. 12 anni di 7 29 transizione 4. 8 anni di 75 36 transizione (anni 5-12) 5. Esenti 1 1 Quota nella Tariffa media Quota nelle produzione ponderata su entrate locale import. UE tariffarie 14 21,6 3,6 20 26,7 12,5 22 30,4 9,2 43 33,8 32,9 1 Quota nel totale Quota nel totale dei linee tariffarie macchinari e beni a sei cifre intermedi per linee per valore tariff. import. io 100 100 41 93 87 26 94 89 22 8 4 1 0 0 Fonte: Hoekman e Djankov, 1995. to delle entrate tariffarie dello stato tunisino mentre gli altri prodotti rappresentano il 42 per cento delle entrate tariffarie tunisine (si noti il ruolo fondamentale delle relazioni commerciali con l’Unione Europea: il 58% delle entrate tariffarie tunisine proviene dalle importazioni di prodotti industriali dall’Unione Europea). Infine, i beni a liberalizzazione più rapida corrispondono al 34 per cento soltanto della produzione locale di beni industriali mentre gli altri beni corrispondono al 66 per cento della produzione locale. L’accordo prevede dunque una liberalizzazione molto graduale, che nella sua fase iniziale avrà un modesto impatto sugli equilibri fiscali e sugli interessi dei produttori locali. Infatti nei primi anni dell’accordo le risorse finanziarie addizionali provenienti dall’Unione Europea potrebbero risultare superiori ai costi fiscali dell’accordo; molti produttori locali di beni industriali disporranno di una protezione addirittura superiore a quella attuale, poiché continueranno a godere della protezione tariffaria sui loro prodotti mentre si riducono le tariffe sui macchinari e beni intermedi importati. Servizi e diritto di stabilimento. L’accordo si limita, almeno per la prima fase, a riaffermare gli obblighi derivanti dal General Agreement on Trade in Services; decisioni su ulteriori liberalizzazioni nel campo dei servizi e sul diritto di stabilimento sono delegate al Consiglio di associazione. Questa prudenza sembra determinata dalle preoccupazioni europee sul flusso migratorio proveniente dal Maghreb che farebbe seguito a concessioni reciproche in queste materie. Tuttavia, per quanto giustificate, queste preoccupazioni non sono tali da bloccare la liberalizzazione. 52