sostegno dei consorzi e delle imprese che lavorano per le esportazioni nelle aree extra-comunitarie. Danno rilievo operativo alle linee programmatiche di tutta la normativa in vigore i due fondi rotativi, quello istituito pressso il Mediocredito Centrale — che ha pochi precedenti all’estero — destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle iniziative commerciali in paesi diversi dalla CEE; e quello gestito direttamente dall’ICE e finalizzato specificamente alle attività promozionali all’estero per unità produttive medio-piccole. Il quadro normativo in vigore, pur nelle sue significative innovazioni, è ancora suscettibile di ulteriori perfezionamenti. In tal senso sembra opportuno muoversi — specie sul piano legislativo — nella direzione di realizzare in tutti i modi le spinte necessarie allo sviluppo dell’export, nella duplice consapevolezza del ruolo essenziale svolto da questa componente nello sviluppo del nostro sistema economico e della circostanza che altri paesi giorno per giorno vanno preparandosi ad affrontare adeguatamente quella che sembra la più agguerrita sfida commerciale di ogni tempo. Vale, in conclusione, fare un rapido cenno al fatto che, nella direzione di allontanare i rischi di insolvenza, in campo intemazionale vanno prendendo corpo interessanti iniziative. La prima riguarda la probabile costituzione di una «centrale mondiale dei rischi» formata da trenta banche americane, europee e giapponesi; la seconda è invece rivolta alla creazione di una clearing-house europea operante in ECU, cui avrebbero aderito già diverse grosse istituzioni creditizie. I due progetti pur se finalizzati al medesimo scopo, differiscono fra loro notevolmente. La centrale mondiale dei rischi avrà il compito di assicurare un costante scambio di informazioni tra i creditori e di promuovere regolari consultazioni con i rappresentanti dei paesi più esposti. La clearing-house dovrà, invece, operare esclusivamente in ECU, con conti bilaterali verso i suoi aderenti. Lo scopo specifico di estendere l’utilizzo di riserve interbancarie in ECU dovrebbe tendere ad una attenuazione dei rischi di cambio tra i vari partners. La clearing-house potrà ricorrere a prestiti e, alternativamente, potrà offrire mezzi finanziari in ECU ai suoi aderenti, configurandosi come «stanza di compensazione» di eventuali difficoltà finanziarie per i suoi partners. 196