ricerche
Occorre quindi fare tesoro della esperienza pregres-

siano oggetto di controllo e di monitoraggio da par-

sa e delle analisi disponibili, ma anche saper ripro-

te degli organi centrali e periferici, resta necessario

gettare gli interventi con spirito critico e innovativo.

mantenere la continuità temporale e territoriale del

Per ottenere ciò occorre impegnare personale for-

monitoraggio12. In altre parole, non basta che le sin-

mato, aggiornato e in condizioni di operare al me-

gole iniziative siano controllata e valutate: la somma

glio delle proprie capacità. Di fronte al dramma, in

di buoni progetti e di buone pratiche non fa neces-

Piemonte come in tutta Italia si sono mobilitate molte

sariamente una politica di successo. Non basta che

persone con buona volontà e impegno. Sono però

la singola iniziativa sia efficiente e raggiunga il pro-

anche necessarie una formazione di base adegua-

prio obiettivo: l’inserimento nel mercato del lavoro è

ta e un aggiornamento continuo per amministratori,

un processo di apprendimento sociale multi attore e

operatori, mediatori e volontari. Infatti non solo le si-

richiede un contesto locale che lo sostenga13.

tuazioni e le norme cambiano in continuazione, ma

Occorre poi tenere sotto controllo la situazione di tut-

il lavoro sociale è sovente usurante e l’avvicenda-

ti i migranti, soprattutto quando escono dal sistema

mento degli operatori è inevitabile. Dovrebbe poi

o si stabilizzano. Sebbene il numero di immigrati pri-

essere evidente che questo personale non può es-

vi di permesso di soggiorno sia molto basso rispetto

sere solo volontario o precario e che quindi bisogna

ad anni passati, secondo le stime della Fondazione

investire su di esso, remunerarlo adeguatamente e

ISMU14, resta il fatto che non tutti i richiedenti asilo

garantire continuità di occupazione. Il lavoro nei

sono inseriti nel sistema dei centri di accoglienza, an-

servizi per e con le persone sembra uno dei pochi

che per legittimi motivi, che alcuni si sono trasferiti in

ambiti del mercato del lavoro in cui può crescere la

altri paesi ed è altamente probabile che la maggior

domanda. Si deve investire su di esso in quanto in

parte di coloro che non hanno ottenuto la protezio-

grado di generare un notevole valore aggiunto: for-

ne umanitaria resti comunque in Italia. Occorrono

mare nuovi cittadini, studenti, lavoratori. Parimenti,

quindi ulteriori monitoraggi e analisi15. In passato la

le strutture devono essere consolidate. La logica del
finanziamento a progetto, per quanto diffusa e ufficiale, rischia di nascondere la realtà di organizzazioni
che faticano a mantenere la continuità dell’azione.
Il contributo che l’Ires fornisce attualmente riguarda
in particolare l’aggiornamento e il sostegno al lavoro in rete degli operatori11, ma dovrebbe svilupparsi
sulla valutazione delle situazioni locali. Per quanto i
progetti di inserimento, in particolare nello SPRAR,
different experiences create future guidelines.” A. Venturini
in From Refugees to Workers, cit., vol. 2, p. 86.
11
	 L’Ires realizza dal 2011 il progetto Mediato che, con altri progetti collegati, fornisce corsi di aggiornamento e supporto
tecnico agli operatori pubblici e privati e ai mediatori interculturali.

informaires ,

anno

x x V i ,

	 Come fa ad esempio la Regione Emilia-Romagna con i rapporti, pubblicati dal 2006, Richiedenti e titolari di protezione
internazionale e umanitaria in Emilia-Romagna, Monitoraggio 2015 http://sociale.regione.emilia-romagna.it/immigrati-e-stranieri/temi/richiedenti-asilo-e-rifugiati Anche questi
rapporti sottolineano che è difficile ottenere dati statistici
precisi per ricostruire la globalità del fenomeno, non solo la
situazione puntuale.
13
	 “Labour market integration is a process and outcomes are
determined by a mix of support measures, and it is their
combination and sequence which matters most, rather
than the individual impact of each of them.” From Refugees
to Workers, cit., vol 1, p. 46.
14
	 Fondazione ISMU, Ventunesimo Rapporto sulle migrazioni
2015, Milano, Franco Angeli, 2016, p. 46.
15
	 “…non potendo disporre del numero della effettiva presenza nei territori, infatti, bisogna fare attenzione a non confondere il numero delle accoglienze ufficiali con quello della
reale presenza di richiedenti asilo e titolari di protezione in12

n.

5 1 ,

dicembre

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