situato grosso modo tra metà degli anni 70’ e metà intensità di interazione; significa, inoltre, analizzar- anni 80’, nel quale si realizzò una congiunzione stra- ne le dinamiche di cambiamento e la capacità di ordinaria di spinte al cambiamento,che si produsse- adattarsi nei diversi ambienti (geografico, ambienta- ro in mondi diversi. Quelle motivate dalle esigenze di le, culturale, cc). Sul fronte delle ricadute della ricer- governo del nuovo ente politico istituzionale regiona- ca nelle pratiche di pianificazione e nelle politiche le da poco istituito. Quelle manifestate da un mondo pubbliche, poi, significa migliorare la capacità delle accademico allora in piena effervescenza dopo la azioni di far da leva ai cambiamenti auspicati. a riforma universitaria. Quelle associate all’appari- Inoltre, e forse questo aspetto è relativamente meno zione di nuovi approcci analitici nelle scienze sociali noto, il riferimento all’approccio sistemico è per prodotta dalla cosiddetta rivoluzione quantitativa e Giovanni un canale straordinario per comunicare e dall’introduzione dei mainframe. Quelle, infine, pre- interagire con studiosi di altre discipline; la sua ap- senti nelle aspirazioni di una coorte di giovani neo- plicazione, un’occasione per identificare comple- laureati, alla quale lui stesso apparteneva, di usare mentarità e discrepanze nella lettura dei fenomeni i saperi e le conoscenze scientifiche per il progresso e alimentare una discussione, dalla quale, alla fine, della società. tutti ne uscivano con qualcosa di più. Da questo L’esperienza di quel periodo segnò profondamente punto di vista, il suo utilizzo è in primo luogo una di- non solo il lavoro dello studioso ma anche la perso- chiarazione di non arroganza disciplinare, un modo nalità dell’individuo. Contribuì infatti a far mettere ra- per riconoscere i limiti delle proprie conoscenze e, al dici alla capacità di riflessione critica del ricercatore. tempo stesso, creare ponti tra saperi diversi, creando Soprattutto, contribuì a insegnargli che è importante conoscenze più facilmente condivisibili. coltivare e mantenere viva la passione e la curiosità Un’ultima chiave di lettura, infine, si può trovare esa- di esplorare nuovi ambiti di riflessione e oggetti di stu- minando il profilo di ricercatore che Giovanni incar- dio non convenzionali. nava. A questo proposito, seguendo le sue stesse Una seconda chiave di lettura è rappresentata raccomandazioni in ordine all’importanza di assicu- dall’utilizzo dell’approccio sistemico che lo stesso rare coerenza in un percorso di analisi, si accenna Giovanni, peraltro, considera un tratto distintivo del al decalogo del buon ricercatore (scienziato) quale proprio profilo di studioso e di insegnante. proposto in campo universitario1, ma che può essere Nel lavoro di Giovanni tale approccio costituisce un di ispirazione per tutti coloro che sono impegnati a duplice riferimento. mettere a frutto le conoscenze nelle proprie pratiche È un riferimento paradigmatico ben consolidato nel- di lavoro. la letteratura scientifica, che lui utilizza per informare Dal decalogo qui si seleziona un certo numero di re- e dare fondamento ai propri percorsi di analisi della gole, seguendo nell’esposizione un ordine di priorità città e dei territori, là dove questi sono considerati che, all’avviso di chi scrive, rispecchia un qualche come entità sistemiche. Studiare queste entità signifi- livello di rispondenza alla personalità di Giovanni. ca, tra le altre cose, riconoscere la molteplicità delle componenti, qualificarne le relazioni e misurarne le i n f o r m a i r e s , a n n o xxV i , 1 http://www.uspur.it/wp-content/uploads/2016/08/Rassegna-Stampa-uspur-31-Agosto-2016.pdf. n . 5 1 , d i c e m b r e 2 0 1 6 3