trare le maggiori novità e possibilità offerte da un impiego integrato di tecnologie informatiche ed audiovisive, a cui dovrebbe ricorrere ampiamente la mediateca, permettendo di soddisfare una vasta area di utenze con finalità diversificate: didattiche, ricreative, di studio e ricerca, professionali. In questa sede, il singolo individuo dovrà essere messo in grado di compiere, in modo autonomo ed agile, ricerche di materiale audiovisivo, selezionarlo, reperirlo e studiarlo attraverso un sistema complesso di strumenti informatici ed audiovisivi, basato su singole tecnologie, ciascuna delle quali è ben nota, (archivio computerizzato, magazzino robotizzato, video riproduttori a nastro e/o a disco, ecc.), ma che vengono, nella struttura proposta, integrate in maniera ottimale per dare vita ad una «videoteca robotizzata» gestita dai singoli posti di visione di cui è dotata la mediateca. A questa struttura di base, nucleo della mediateca, possono aggiungersi alcuni servizi e strutture complementari come una fototeca (archivio di immagini statiche, foto o slides) e un archivio di registrazione sonora (eventualmente robotizzato ed impiegante la tecnologia del compact disc). Infine, sarebbe fin d’ora possibile rendere disponibili attraverso monitor abilitati al servizio, più punti d’accesso alla video informazione via cavo e via etere (Videotel o Teletext) così da fare della mediateca un luogo in cui sia possibile ottenere un servizio informativo completo attraverso tutti i media non stampati. Una struttura come la mediateca potrebbe situarsi convenientemente in una metropoli come Torino che potrebbe agevolmente offrire, ad esempio in una delle aree riutilizzabili della prima periferia, uno spazio adeguato in cui inserire le attrezzature della mediateca. I motivi della scelta di Torino sarebbero sia di natura tecnologica sia storico-culturale. A Torino, infatti, oltre ad essere nato il cinema italiano, è nata tecnologicamente la TV ed attualmente sviluppi innovativi cruciali per le mediateche (dal videodisco alla televisione ad alta definizione, alla fibre ottiche) trovano a Torino il loro principale riferimento italiano. Torino, infine, a tali vantaggi tecnologici e a tale tradizione, aggiunge un contesto culturale maturo ed organizzato, che renderebbe possibile attingere ad un notevole patrimonio di fonti audiovisive preesistenti (la cineteca del Museo del Cinema, collezioni private, le collezioni RAI e SIPRA, le cineteche e le fototeche aziendali, ecc.) tali da permettere già in una prima fase di avviamento, di dar vita ad una collezione di notevole interesse. In una prospettiva a medio termine, una struttura mediatecale quale quella proposta si orienterà sicuramente, per il suo funzionamento, sulla tecnologia del videodisco. Ciò apre una nuova ed affascinante prospettiva, se parallelamente si sarà sviluppato nel senso oggi previsto il sistema di telecomunicazioni. La diffusione di una nuova rete di telecomunicazioni capace di trasmettere a di-