Mediateca L’esigenza di conservare e rendere utilizzabile l’informazione scritta, evidente sino dai tempi precedenti alla invenzione della stampa, divenne cruciale fin dai primi anni dell’era di Gutenberg, e trovò una risposta nel moderno modello di biblioteca. Oggi, nell’era «post-Gutenberg», in cui gran parte delle informazioni passano attraverso l’immagine filmata o elettronica, l’esigenza di conservare l’informazione audiovisiva è tanto drammaticamente importante quanto trascurata: il nostro tempo non ha ancora saputo creare una «biblioteca» per tutto l’immenso mondo della produzione audiovisiva. L’idea di una mediateca, come viene proposta dalla Fondazione Agnelli, nasce dai notevoli progressi compiuti dalle tecnologie dell’informazione e dell’immagine. Tali progressi, se da un lato contribuiscono ad aumentare velocemente e massicciamente la quantità di produzione audiovisiva, contribuendo ad accrescere sempre di più il peso della cultura dell’immagine, da un altro lato consentono una migliore gestione e conservazione dei materiali audiovisivi medesimi. In tale contesto, la mediateca si propone come una «biblioteca» a tecnologia avanzata della produzione audiovisiva, una struttura moderna che si prefigge un complesso di obiettivi quali la raccolta, la classificazione, la conservazione e la diffusione di ogni produzione audiovisiva rilevante. Si può quindi facilmente osservare quanto la mediateca si distanzi dagli scopi, prevalentemente conservativi, delle cineteche tradizionali, individuando una gamma ben più ampia di funzioni da svolgere, tra le quali prevalgono quelle che fanno della mediateca una avanzata struttura di servizio professionale, ed una ben più larga fascia di produzioni da conservare: non soltanto di tipo cinematografico, ma anche televisivo, fotografico, sonoro informatico. Per quanto riguarda la politica delle acquisizioni, la mediateca che si propone dovrebbe raccogliere materiale audiovisivo di origine diversa (produzioni televisive; film «fiction», industriali e tecnici; documenti, ecc.) nell’ambito di tre filoni: cinema fiction di relevanza nazionale ed internazionale; film tecnico, scientifico, industriale; film di documentazione storica, adatta anche ad usi didattici. Questa scelta rispecchia la pluralità di uditori ai quali si rivolge la mediateca: dal cinefilo che vuole rivedersi un raro «film noir», allo storico del cinema interessato ad una particolare sequenza di «Cabiria»; dallo storico contemporaneo interessato ad un cinegiornale del 1936, al pubblicitario che vuole rivedere un «carosello» del 1961; dal giornalista che cerca una recente intervista televisiva di Reagan, al tecnico interessato ad un videodisco di addestramento alla manutenzione di un robot.