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Robert A. Ferguson
      ce di essere «quel grande legame che ci ricollega con i tempi passati»59; è John Adams in persona, in quanto «il nostro colosso in aula», che presta la voce per la Dichiarazione di indipendenza; diventa il monumento a Bunker Hill, «un cippo alla memoria della passata generazione e un monito alla presente e a tutte le successive». Il tema irrinunciabile di Webster è il legame fra antichità romana e presente. Facendo lunghe pause a effetto, in un altro di quei momenti da quadro vivente, egli può di fatto rivolgersi al monumento e ripetere con magniloquenza dieci volte in un periodo: « è esso stesso l’oratore in questa circostanza... Il possente oratore immoto davanti a noi... guarda, parla, agisce, e la mente di ogni americano
      10  comprende perfettamente»60. Il gesto paradossale pare sempre funzionare per Webster. Molto tempo dopo averlo dimissionato, Ralph Waldo Emerson pensa ancora che «Webster significa ottima America» e una presenza «tale che si dispera di vederne un’altra in un secolo»61.
          Queste associazioni non sono inverosimili nel contesto della tradizione classica in America. E certamente fantasioso pensare ai discorsi di Webster come a un’adeguata ricostruzione storica del paese, come fanno i suoi contemporanei. Per la stessa ragione questa idea sorge e prende piede perché riflette lo scopo più alto degli studi classici al tempo di Webster. Anche delle opere di Cicerone si dice abbraccino l’intera storia del suo paese e che la loro padronanza rappresenti «la misura di valore intellettuale e morale per ogni essere umano». Di per sé il De officiis di Cicerone funziona come «il manuale di ogni repubblicano» e «il libro da tasca e da comodino di ogni persona che desideri educare
      11  proprio cuore all’amore e alla pratica di ogni virtù»62.
          Possiamo cogliere il senso straordinario attribuito a tali dichiarazioni in America nell’ultimo secolo solo se comprendiamo che i bisogni dei primi repubblicani li conducevano a separare le parole dal contesto nella ricerca di equivalenti funzionali. La virtù della nuova repubblica, la prima preoccupazione dei suoi capi, dipende da una letteratura declamatoria utilizzata in rappresentazioni nelle quali il rito del parlare e del-
          59   I. H. Bartlett, Daniel Webster, New York (N.Y.), W.W. Norton, 1978, p. 10; D. Webster, The Writings and Speecbes of Daniel Webster cit., voi. I, pp. 289-90, 245-46 e 220-21; E.P. Whipple, «Daniel Webser as a Master of English Style» in Id., The Great Speecbes and Orations of Daniel Webster, Boston (Ma.), Little, Brown and Co., 1889, p. 49.
         60    D. Webster, The Writings and Speecbes of Daniel Webster, cit., voi. I, page. 308-12 e 262-63.
         61    Ralph Waldo Emerson, «June 18, 1843», e «August 18, 1843», entrambe in B. Perry (a cura di), The Heart of Emerson's Joumals, Boston (Ma.), Houghton MifflinCo., 1926 page 199 e 201.
         62    E.G. Parker, The Golden Age of Oratory cit., p. 84; John Quincy Adams, Lectures on Rhetoric and Oratory cit., voi. 1, pagg. 136-38.