Capitolo terzo L'emigrazione dei contadini e l'America dei letterati 1. Dal ruralismo antiemigrazionista all' esotismo emigratorio L'immagine poetica e quella romanzesca rispetto all'emigrazione, nei primi vent'anni seguiti all'Unità, non sempre risultano del tutto congruenti tra loro. Si potrebbe anzi notare che nell'universo letterario, inteso in senso largo, si trovano, contemporaneamente, orientamenti difformi e legati spesso a una logica narrativa che maggiormente ubbidisce al gusto e alle mode, ma ormai anche ai condizionamenti di mercato, privilegiando un nesso via via più evidente tra esperienze emigratorie e intenti della più «popolare» delle letterature, ossia quella esotica e avventurosa. Questa s'impone con Verne e, da noi, con Salgari1, ma anche con al- ' La letteratura su Verne è assai ampia e si avvale di apporti qualificatissimi, da Foucault a Chesneaux, da Butor a More sino al nostro Cusatelli (si vedano Aa. V\.,]ules Verne et le scien-ces humaines, Paris, 1979 e M. Serres,Jules Verne, Palermo, Sellerio, 1979), ma in ascesa è anche quella, prevalentemente italiana, su Salgari (per cui si veda infra pagg. 63). Un discorso a parte meriterebbe il genere entro cui la produzione di entrambi gli autori si inserisce (si veda perciò il catalogo a cura di Antonio Faeti: Due isole in capo al mondo. Verne e Salgari. Viaggio nell'avventura dalla parola all'immagine, Montepulciano (Si), Ed. Del Grifo, 1984) e che ruotando attorno al concetto, ambiguo e discusso da sempre, di «popolarità» e alla logica comune dell'intrattenimento, abbraccia sia i romanzi d'appendice sia i racconti venduti a prezzo contenuto (si veda N. Arnaud, J. Tortel e M. Rok (a cura di), La paraletteratura. Il melodramma, il romanzo popolare, il romanzo poliziesco, il fumetto, Napoli, Liguori, 1977, in particolare J. Tortel, «Il romanzo popolare», pagg. 71-94; più in generale si vedano Angelo Bianchini, Il romanzo d'appendice, Torino, Nuova Eri, 1969; Giuseppe Zaccaria, Il romanzo d'appendice. Aspetti della narrativa «popolare» nei secoli XIX e XX, Torino, Paravia, 1977; D. Maldini Chiarito, I ceti popolari nella narrativa dell'Ottocento. Realtà storica e immagine letteraria, Torino, Tirrenia Stampatori, 1983; A. Arslan (a cura di), Dame, droga e galline. Romanzo popolare e romanzo di consumo tra Ottocento e Novecento, Milano, Unicopli, 1986; Michele Rak, La società letteraria. Stampatori e librai, stampatori e pubblico nell'Italia dell'industrialismo, Venezia, Marsilio, 1990. Sulla maggiore malleabilità politica dei pubblici evocati dalla letteratura d'appendice si veda Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, a cura di V. Gerratana, Torino, Einaudi, 1975, voi. Ili, pagg. 1820-22 e su L'Odissea e Robinson Crusoe quali «antenati» nobili del romanzo d'appendice Antonio Gramsci, Scritti giovanili, 1914-1918, Torino, Einaudi, 1958, pagg. 243-45.