organismi; forse non ritenne opportuna una battaglia per il riconoscimento giuridico nel 1946-47, forse intravedeva tempi più lunghi per lo sviluppo sociale e la crescita democratica di un paese profondamente arretrato e diviso come l’Italia. Comunque se Gambino ha ragione, è certo che con De Gasperi e Togliatti contrari, i consigli di gestione non potevano avere possibilità di riconoscimento. Rimane in ogni caso un tema del dibattito politico e storiografico se il rimandare l’attuazione delle riforme di struttura al primo Parlamento sia stata una scelta opportuna. Il passare del tempo giocò a favore della restaurazione moderata. Dopo il 18 aprile non solo le riforme di struttura divennero irrealizzabili, ma furono messe in forse le stesse conquiste della lotta di liberazione: « Proprio la priorità - scrive Ragionieri - che partiti e sindacati di classe davano all’obiettivo della ripresa produttiva quale presupposto della ricostruzione, faceva dei consigli di gestione degli istituti ai quali sarebbe spettato garantire che la rinuncia programmatica a profonde trasformazioni sociali non sarebbe stata accompagnata da un regresso nelle posizioni conquistate dalla classe operaia durante la guerra di liberazione. ... Si espresse anche a questo riguardo quella contraddizione che in quegli anni traversò l’atteggiamento verso i problemi istituzionali della sinistra italiana nel suo complesso: mentre essa, infatti, fu capace di mantenere e sviluppare la sua unità nella lotta per la repubblica, non riuscì a fare discendere da questo obiettivo generale tutte le implicazioni specifiche che tale lotta comportava ai vari livelli istituzionali, ferme com’erano le sue componenti decisive nella convinzione che tali trasformazioni sarebbero necessariamente conseguite daH’affermarsi di una repubblica italiana fondata sull’articolazione dei partiti e delle organizzazioni di massa »,24 Il problema del mancato appoggio delle sinistre ai consigli di gestione si pone in termini diversi per il periodo successivo alla rottura del tripartito e alle elezione del 18 aprile. Sotto l’infuriare dei colpi contro le organizzazioni operaie, il Partito comunista non difese adeguatamente l’istituto dal progressivo smantellamento operato dagli industriali. Quando nel luglio del 1949 la Fiat diede il via alla 24 E. Ragionieri, op. cit„ pp. 2427-2428. 142