sentate in precedenza. Comincieremo con il considerare il lavoro di Contini e Chiamparino (74) ed il rapporto fra eterogeneità del mercato del lavoro e curva di Phillips, passeremo poi a considerare due ipotesi teoriche (« profit hypothesis » e « productivity hypothesis ») contraddittorie rispetto all'ipotesi Phillips-Lipsey. Infine faremo un cenno alla presenza nella nostra equazione dei salari di variabili fiscali.
1. Come già nei lavori di Modigliani e Tarantelli, punto di partenza dell'analisi di Contini e Chiamparino (74) è la considerazione di un mercato del lavoro non omogeneo. Più precisamente in questo caso, gli autori individuano « una bipartizione fra un'area di forza lavoro primaria ed un'area di forza lavoro debole..., (bipartizione che coinciderebbe), ... con la suddivisione fra settore industriale considerato tutto come traente e settore agricolo e terziario considerati in blocco come arretrati. Secondo questo schema, pertanto, occupazione marginale, sottoccupazione e forza lavoro marginale si trovano solo nel settore agricolo e nel terziario, mentre nell'industria si colloca tutta la forza lavoro occupata stabilmente o comunque alla ricerca attiva di lavoro » (Contini e Chiamparino (74) p. 66).
I due tronconi del mercato del lavoro non sono però ermeticamente separati, ma collegati da due precisi canali: la mobilità intersettoriale (che permette l'assorbimento di forza lavoro debole nell'area dei settori trainanti) e la selettività (che, d'altro canto, determina l'emarginazione delle fascie più deboli della forza lavoro primaria confinandole nella forza lavoro debole). Nello schema teorico di Contini e Chiamparino (74) è proprio la mobilità intersettoriale la variabile chiave, come raccordo fra i due mercati del lavoro, dal momento che la sua controparte (la selettività) viene scarsamente sviluppato (40 bis). La mobilità intersettoriale infatti, nei limiti in cui la situazione infrastrutturale (intesa come disponibilità di servizi, abitazioni ed infrastrutture sociali) lo permette, agisce come elemento limitatore delle tensioni del mercato del lavoro industriale e quindi come parziale valvola di sfogo della pressione esercitata da tali tensioni sul salario.
Al momento della verifica empirica la mobilità intersettoriale (MI)
(40 bis) Questa mancanza viene superata in Contini, Segmentazione del mercato del lavoro e marginalizzazione della economia Italiana, in corso di stampa.
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