L'analisi di tale condizione porta alla conclusione che non vi è nessuna ragione a priori per affermare la stabilità o l'instabilità; e ciò ovviamente dal momento che la svalutazione mentre tenderà a ridurre il valore in valuta delle importazioni del paese, tenderà ad aumentare il valore delle esportazioni, ma solo se espresso in moneta nazionale, mentre non è affatto certo che il valore delle esportazioni cresca anche espresso in valuta. Analogamente, è a priori incerta la variazione del valore delle importazioni, espresso in moneta nazionale. Frequentemente (9) tuttavia, si fa riferimento ad una condizione assai più semplice, la quale mostra che il saldo delle partite correnti migliora se il valore dell'elasticità della domanda per importazioni sommato al valore dell'elasticità della domanda mondiale per esportazioni del paese eccede l'unità (10). Questa condizione è certamente valida nel caso spesso ipotizzato che la elasticità dell'offerta sia di esportazioni sia di importazioni sia infinita, vale a dire da un lato che il Paese sia disposto ad esportare qualsiasi quantità di prodotti l'acquirente (resto del mondo) domandi, a prezzo invariato espresso in moneta nazionale, e dall'altro lato che il paese possa importare qualsiasi quantità di prodotti esteri a prezzi invariati, espressi in valuta. Tale assunzione sembra adeguata per un paese abbastanza « piccolo » rispetto al resto del mondo (talché gli effetti di eventuali variazioni nei suoi acquisti sui mercati mondiali possono essere ritenuti irrilevanti per i prezzi) a condizione però che all'interno prevalgano « condizioni keynesiane » estreme, nel senso che le industrie esportatrici producono a prezzi costanti e trovano un limite alla loro esportazione soltanto nella domanda per i loro prodotti. Quest'ultima condizione non pare peraltro molto realistica anche per paesi piccoli e con elevata disoccupazione nella situazione attuale. Più interessante è invece il caso di un « piccolo » paese il quale non solo non è in grado di influenzare i prezzi (in valuta) delle sue esportazioni e delle sue importazioni, ma altresì è un fornitore marginale del mercato mondiale e può quindi esportare qualunque quantità sia in grado di offrire, al prezzo mondiale dato. È (9) Ad esempio, nei manuali di macroeconomia, quali Smith (1970), cap. XXI. (10) Cfr. ad es. Metzler (1949), p. 269 della tr. it. Per l'esattezza, nel caso generale di elasticità dell'offerta con valori finiti, tale diseguaglianza è condizione sufficiente ma non necessaria. 9