Non è in questa sede possibile tracciare le linee del sistema politico americano, né tanto meno descriverne la forma di governo (1). Converrà invece accennare alle modificazioni dell'asse istituzionale statunitense e fissare alcune date in cui le oscillazioni del pendolo del potere hanno favorito ora la Presidenza ora il Congresso, perché le ritroviamo regolarmente collegate alla nascita e allo sviluppo di importanti strutture informative congressuali. 0.1.2. Fu lo stesso Washington a imprimere al «pendolo» la prima oscillazione in favore della Presidenza svolgendo un ruolo attivo di proposta nei confronti del Congresso e affermando la leadership dell'esecutivo come rappresentante dell'unità nazionale. Il programma di Washington in favore dell'industria coalizzò l'opposizione e la spinse a contrastare la filosofia presidenziale. Il leader dell'opposizione era Thomas Jefferson, che affermava la supremazia del legislativo e la sua autonomia dal potere esecutivo. La Camera secondo la visione jeffer-soniana era l'unica istituzione che rifletteva la reale volontà popolare poiché era la sola ad essere eletta direttamente dal popolo (il Senato, a quel tempo, era nominato dai legislatori degli Stati ed il Presidente, come oggi, era scelto con elezioni di secondo grado). Ma, nel 1801, Jefferson divenne Presidente e subito sentì la necessità di un esecutivo forte. « Yet even Jefferson, the ideologist of limited government, soon become an activist in spite of himself... he showed how national need could enlarge the presidential authority, even when the President himself might be theoretically disposed against it » diceva nel 1967 Arthur M. Schlessinger Jr., quando il mito di una forte e giusta Presidenza non era ancora incrinato dalle disavventure successive. Come presidente Jefferson dominò il Congresso esercitando il proprio prestigio personale e la sua « leadership » indiscussa sul partito Democratico-Repubblicano. Ma la sua forza non passò ai suoi successori che dovettero lasciare l'iniziativa al Congresso, dominato dalla ideologia della supremazia (1) Alcuni testi americani in argomento sono segnalati nella nota bibliografica a conclusione di questo lavoro. Per il lettore italiano si può rinviare ad altri lavori come quello di Leopoldo Elia (Forma di Governo e Procedimento legislativo negli Stati Uniti d'America, Giuffrè, Milano, 1961, ed. provvisoria) che nel 1961, epoca in cui anche gli scrittori americani tendevano a sottovalutare il Congresso, ha saputo cogliere nella forma di governo americana, l'importanza ed il ruolo del potere legislativo, e quello di Guglielmo Negri (Il sistema politico degli Stati Uniti d'America, Nistri Lischi, Pisa, 1969), dove si offre una descrizione completa del sistema politico statunitense. 6