In tal modo, sottolineava la commissione, si verrebbero a raggiungere notevoli vantaggi come la possibilità di creare uno "stafF permanente ed omogeneo alle dipendenze delle diverse commissioni, che farebbe parte della burocrazia camerale e potrebbe, nei momenti di non lavoro delle commissioni, collaborare con gli altri funzionari della "Library“. Per rispondere infine alle critiche mosse da diversi parlamentari in merito alla difficoltà di individuare i funzionari e di poter parlare con gli addetti alle diverse sezioni specialistiche della "Research Division", veniva proposta la istituzione di un "Parliamentary Information Office" con il compito specifico di indirizzare il parlamentare dal funzionario adatto o eventualmente fungere da filtro e intermediario. Le proposte di questa commissione, seppure favorevolmente accolte da parlamentari e funzionari camerali, non sono state a tutto oggi concretizzate. 8. Il problema del computer. Nella vasta problematica sulla riforma degli apparati informativi della Camera dei Comuni, particolare rilievo ha assunto il dibattito, ancora in corso, in merito alla introduzione di un sistema di computers a supporto dei lavori camerali. Questa possibilità comincia ad essere presa in seria considerazione agli inizi degli anni sessanta. È infatti in quegli anni che i funzionari della Camera dei Comuni, ed in particolare quelli della "Library" e del "Department of the Clerk", vedono nell’uso del computer lo strumento ideale per modernizzare e rendere più funzionale e veloce il loro lavoro. Si deve comunque arrivare al 1968 perché qualcosa cominci effettivamente a muoversi. Risale a quell’anno la proposta, divenuta poi immediatamente operativa, del "Librarian" delPUnited Kingdom Atomic Energy Authority Culham Research Laboratory" di far utilizzare il sistema di computers in loro possesso alla Camera dei Comuni per curare delle pubblicazioni in grado di aiutare efficacemente i parlamentari nel loro lavoro. La copertura finanziaria di questo progetto veniva garantita dall’"Oifice of Scientific and Technical Information" (osti) del Dipartimento Scienza ed Istruzione. Il lavoro del computer si concretizzò in 36 quaderni usciti uno per 39