che le pubbliche istituzioni chiedano alla collettività risorse adeguate e responsabilità, ma in contropartita è giusto che offrano alla collettività la libertà di organizzare se stessa nelle forme più adeguate per rispondere ai propri bisogni. La nozione di bisogno sociale muta con l’evolversi del contesto economico e socio-culturale. Quelle che ieri erano sentite come necessità prioritarie soddisfacibili soltanto attraverso l’intervento di apposite strutture pubbliche, oggi possono presentarsi in una luce diversa. Tanto più velocemente mutano le condizioni per una risposta efficace: ne abbiamo un caso tipico nell’assistenza agli anziani e agli handicap-pati, che può essere in gran parte e più adeguatamente fornita al di fuori di strutture ospedaliere. Una migliore conoscenza dei casi concreti di deburocratizzazione dell’intervento sociale e dell’azione svolta da gruppi volontari o paravolontari può offrire una verifica alla tesi affiorata in una recente ricerca Fondazione G. Agnelli-Censis4 sulla necessità di addossare selettivamente alle strutture operative pubbliche solo quei compiti che risultino effettivamente necessari e che possano essere assolti unicamente a quel livello, lasciando per il resto alle autorità pubbliche locali, di concerto con le forze sociali, un’ampia alternativa di scelta per gli altri tipi di intervento. Infine l’approfondimento della conoscenza sul fenomeno del volontariato e della cooperazione nell’intervento sociale in Italia è apparso particolarmente rilevante in relazione a due altri argomenti cui la Fondazione G. Agnelli sta rivolgendo la propria attenzione: la partecipazione e il valore sociale oggi attribuito al "lavoro" nella società italiana. Sotto il primo aspetto il volontariato appare come una forma di partecipazione, di intervento pre-politico che non si limita alle forme di partecipazione puramente contestativa, di cui abbiamo constatato in questi anni i limiti e la sostanziale sterilità nel lungo periodo, ma che comporta una assunzione di responsabilità, un impegno diretto per dare operativamente attuazione agli obiettivi sociali perseguiti. Per usare la terminologia di Hirschman ripresa da Farneti,5 il volontariato può essere il superamento della falsa partecipazione "voice" di protesta puramente rivendicativa e quindi solo verbalmente partecipativa e il passaggio alla partecipazione operativa (che dà uno sbocco all’insoddisfa- 4 Bisogni collettivi e responsabilità private nell’intervento sociale, 1977. s P. Farneti: La democrazia in Italia: crisi e innovazione. Edizioni della fondazione 1978 (in corso di stampa). VII