zione per le carenze attraverso un’azione diretta, analoga per certi versi alla selezione del mercato - "exit" -, ed altrettanto efficace). Sotto il secondo profdo lo studio del volontariato e del cooperativismo sociale serve a dare una risposta alla domanda — ovviamente limitata a questo settore - «è possibile parlare oggi in Italia di etica del lavoro?» Il volontariato riscopre in termini non moralistici, per quanto concerne i suoi campi di intervento, il valore del lavoro sociale, della solidarietà che si realizza attraverso l’impegno diretto e che costa sforzo. Se è indubbio che non vi può essere rinnovamento profondo delle politiche di welfare senza una consapevolezza da parte di strati più vasti della popolazione del costo individuale e collettivo dello spreco attuale di risorse, appare chiaro il contributo che a tale responsabilizzazione può venire da una dilatazione del fenomeno del volontariato. Queste dunque in sintesi le ragioni che rendono la ricerca sulla deburocratizzazione dell’intervento sociale e sul volontariato funzionale agli obiettivi che guidano l’attività culturale della Fondazione G. Agnelli. Tra gli obiettivi ne richiamiamo uno, a nostro avviso centrale, decisivo: contribuire a rendere la società italiana maggiormente partecipe di quel processo di innovazione sociale che si sta sviluppando nel contesto europeo. Troppo spesso quando si affronta il tema dello sviluppo civile e della democrazia e ci si richiama al modello occidentale si guarda soltanto alle realizzazioni del passato, perdendo di vista fenomeni innovativi di oggi che appartengono al più genuino fdone della tradizione culturale e sociale europea. È il caso dell’intervento sociale che oggi chiamiamo alternativo piu per comodità di linguaggio che per ragioni sostanziali, e che tuttavia altro non è se non il frutto di una riscoperta della centralità della persona. È il caso del volontariato, che se oggi appare in grado di assumere un ruolo qualitativamente nuovo, affonda pur sempre le sue radici in quelle istituzioni solidaristiche nate secoli fa nell’ambiente urbano europeo, di cui le Misericordie sono il più tipico e ancor oggi vitale esempio. La spontaneità dell’impegno civile del volontariato è un valore che va salvaguardato e canalizzato più efficacemente a favore della collettività: a patto che non diventi spontaneismo, perché ciò significherebbe soltanto caos. È quindi opportuno creare una consapevolezza del potenziale innovativo - in termini di maggiore personalizzazione dell’intervento sociale - che può nascere da un collegamento non burocratico, ma dinamico tra l’azione del volontariato e le istituzioni pubbliche: soprattutto quando si tratta di enti locali e di strutture decentrate che già si sono date precisi indirizzi di intervento alternativo e che appaiono quindi in gra- vili