da capitale. Gli autori assumono inoltre che le decisioni di consumo dipendono anche da fenomeni di « illusione monetaria »; il consumo, cioè, in termini reali, dipende da una grandezza nominale come il tasso di variazione dei prezzi. Tale fenomeno è spiegato dagli autori non ricorrendo solo al concetto di « irrazionalità del consumatore », ma facendo notare che nel mondo reale esistono « frizioni e ritardi » che impediscono aggiustamenti perfetti, perché le informazioni di cui godono i consumatori sono necessariamente imperfette e comunque acquisibili solo con ritardi e con sforzi di documentazione che implicano dei costi oggettivi e soggettivi (42). L'equazione stimata da Cotula e Sacerdoti sul periodo 52-73 con dati annuali ed utilizzando la tecnica di stima OLS è la seguente: C dP w_, _= .302 + .586-+ 0.19--.0051 r yP-1 P-1 y (2.87) (3.34) (6.42) (1.82) dB C_, _ .502-+ .699--(XVIII) yP-i yP-i (1.55) (16.2) R2 = .79 SE = 0.15 DW = 2.11 dove C = Consumi privati P = Deflatore del reddito disponibile y = Reddito disponibile prezzi costanti B = Base monetaria detenuta dalle banche d = Variazione r = Tasso di interesse reale calcolato come differenza tra il tasso di interesse nominale medio di depositi ed obbligazioni e le aspettative sui prezzi approssimate dalla differenza prima della somma ponderata dei tassi di crescita dei prezzi al consumo al tempo t, t_„ t_2 con pesi uguali ad 1, 2, 1. Sui risultati presentati dagli autori bisogna fare rilevare che il D.W., per la presenza della endogena ritardata, è di scarso signi- (42) E. Cotula e E. Sacerdoti, Funzione del consumo, etc., op. cit. guJ