iii) Il consumo transitorio non è correlato con il reddito transitorio. È questa l'assunzione più forte della teoria del reddito permanente ed implica, come già detto, che un guadagno inatteso sarà totalmente utilizzato nell'acquisto di beni durevoli o attività finanziarie. Empiricamente il reddito permanente è rappresentato da una media ponderata dei redditi passati con pesi esponenzialmente decrescenti Yp = (1 —X)LZX Y,_i (IV) t=o Tale espressione non si presta ovviamente ad essere utilizzata direttamente in una verifica empirica. Per testare la teoria del reddito permanente nella funzione del consumo si possono scegliere due tecniche. La prima tecnica consiste nel troncare la serie dei ritardi ad una lunghezza prestabilita e scegliere i pesi in modo da minimizzare la somma dei quadrati dei residui. Questa procedura che fu adottata da Friedman, presenta lo svantaggio di un elevato costo di computo. In genere si preferisce adottare una seconda procedura che consiste nello stimare l'equazione Ct = (1 — X) EIX Yt_i (V) t=o sotto forma di Ct = L Ct_i + k (1 —L) Yt (VI) adottando la cosiddetta trasformazione di Koyck (10). Tale procedura è però soggetta a gravi problemi di stima per la presenza della endogena ritardata (Ct_,) (11). È interessante far notare che la VI differisce dalla III solo per l'assenza della costante, rendendo così difficile, in certi casi, una distinzione netta tra la teoria del reddito permanente e quella di Duesemberry - Brown. Concludendo, le maggiori implicazioni che si possono trarre dalla teoria del consumo di Friedman esplicitata dalla (VI) sono: (10) L. Koyck, Distributed lags and Investment Analysis North Holland. 1954. (11) La trasformazione di Koyck introduce un errore del tipo u, = gu,-,. In tale caso si è in presenza di un processo autoregressivo del primo ordine che viola l'assunto E (u, u,_i) = 0. L'esistenza di un tale processo rende gli stimatori Inconsistent e per la presenza della endogena ritardata anche biased e li priva della proprietà di avere la minima varianza. guJ